Alibaba
Braccio di ferro tra i big cinesi dell’online e le banche
27 Marzo 2014 12:10
Tutti i giorni milioni di cinesi controllano i movimenti finanziari sui propri conti di deposito aperti presso Alipay, il circuito di pagamenti e finanziamenti progettato e sviluppato da Alibaba Group, compagnia cinese privata con sede a Hangzhou leader di mercato nel campo del commercio elettronico: nel 2012 due dei portali principali di Alibaba hanno gestito 170 miliardi di dollari in vendite, una somma maggiore delle vendite combinate su eBay e Amazon.com.
China Unionpay, il primatista assoluto delle carte di credito in Cina e proprietario dell’omonimo circuito di pagamenti online, assiste quasi inerme a questa escalation dei colossi online che ormai fanno concorrenza alle banche non solo per i pagamenti online ma anche con depositi remunerati a tassi di interesse allettanti.
Infatti non è solo Alibaba ad aver sferrato un attacco agli istituti di credito cinesi ma anche altri operatori di mercato quali Baidu, Tencent, JD.com, Suning Tesco, Yeepay, Wangxin e Qnar. Una moltitudine di offerte che spaziano dai pagamenti tramite telefoni cellulari alla finanza peer to peer e che spiazzano le operazioni di norma consentite dalle banche tradizionali.
Alcune delle quali stanno correndo ai ripari come nel caso di China Construction Bank, Agricultural Bank of China e Bank of Communication che hanno lanciato promozioni ad hoc per alcuni selezionati clienti e per un periodo limitato offrendo tassi di interesse sui depositi che arrivano anche al 10% su base annua pur di contrastare la concorrenza dell’online.
Sarà quindi interessante verificare l’impatto della recente decisione della People’s Bank Of China che ha vietato l’emissione di carte di credito virtuali emesse dai big dell’e-commerce come Alibaba e Tencent. La posta in gioco è veramente ghiotta: l’e-commerce in Cina ha totalizzato 213 miliardi di dollari online (ad un passo dai 225 miliardi di dollari del’online americano) e dovrebbe balzare a 543 miliardi entro il prossimo anno.
China Unionpay, il primatista assoluto delle carte di credito in Cina e proprietario dell’omonimo circuito di pagamenti online, assiste quasi inerme a questa escalation dei colossi online che ormai fanno concorrenza alle banche non solo per i pagamenti online ma anche con depositi remunerati a tassi di interesse allettanti.
Infatti non è solo Alibaba ad aver sferrato un attacco agli istituti di credito cinesi ma anche altri operatori di mercato quali Baidu, Tencent, JD.com, Suning Tesco, Yeepay, Wangxin e Qnar. Una moltitudine di offerte che spaziano dai pagamenti tramite telefoni cellulari alla finanza peer to peer e che spiazzano le operazioni di norma consentite dalle banche tradizionali.
Alcune delle quali stanno correndo ai ripari come nel caso di China Construction Bank, Agricultural Bank of China e Bank of Communication che hanno lanciato promozioni ad hoc per alcuni selezionati clienti e per un periodo limitato offrendo tassi di interesse sui depositi che arrivano anche al 10% su base annua pur di contrastare la concorrenza dell’online.
Sarà quindi interessante verificare l’impatto della recente decisione della People’s Bank Of China che ha vietato l’emissione di carte di credito virtuali emesse dai big dell’e-commerce come Alibaba e Tencent. La posta in gioco è veramente ghiotta: l’e-commerce in Cina ha totalizzato 213 miliardi di dollari online (ad un passo dai 225 miliardi di dollari del’online americano) e dovrebbe balzare a 543 miliardi entro il prossimo anno.
Trending