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La Croazia non ricorrerà al FMI

18 Marzo 2014 09:10
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Si stima che la Croazia nel 2014 avrà necessità di reperire risorse finanziarie pari a 9,6 miliardi di dollari per coprire il deficit di bilancio e per il debito in scadenza.
Tuttavia, in virtù di un sistema bancario sufficientemente solido e delle disponibilità dei fondi pensione, non ci dovrebbero essere particolari problemi.

È così che la pensano gli esperti di una importante banca d’affari americana che ha messo sotto i raggi x il bilancio della Croazia giungendo, di fatto, alle stesse conclusioni delle autorità di governo di Zagabria: è escluso qualsiasi programma di risanamento da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Il vero problema del Governo croato è quello di riuscire a imbrigliare il deficit di bilancio pubblico che viaggia al 6% e che deve rientrare al più presto entro la soglia limite del 3% pena il blocco dei fondi comunitari destinati a Zagabria pari a 13,7 miliari di euro fino al 2020.

Le direttrici sulle quali le autorità centrali intendono muoversi sono sostanzialmente quattro. Innanzitutto, irrobustire il surplus della bilancia dei pagamenti: quest’anno le stime sono per un surplus dell’1,8% del PIL delle partite correnti e un ulteriore 2,5% per l’anno prossimo, facendo leva sul turismo che rappresenta il 20% della ricchezza nazionale.

Poi è necessario migliorare la struttura economica del paese ancora poco competitiva. Quindi è indispensabile ricostruire il tessuto industriale: basti pensare che dal 2008 la Croazia ha perso il12% del PIL, praticamente tutto a carico del sistema industriale.
Infine c’è bisogno di investimenti esteri capaci di rilanciare l’intera economia del paese e creare nuovi posti di lavoro e ricchezza.
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