Gli investitori europei favoriscono gli azionari

o molto positivo per l'industria europea dei fondi comuni: gli afflussi netti mensili hanno totalizzato 23,7 miliardi di euro per i prodotti a medio-lungo termine mentre quelli relativi al mercato monetario hanno beneficiato di un saldo netto di 25,2 miliardi. Le sottoscrizioni affluite sui comparti a lungo termine sono stati indirizzati soprattutto i fondi azionari (12,9 miliardi) e verso i fondi misti e flessibili (7 miliardi): i prodotti a reddito fisso, invece, hanno calamitato afflussi netti per 5 miliardi.
Valori frazionali, invece per le altre asset class: dai fondi alternativi (raccolta netta mensile praticamente piatta), ai fondi real estate (-0,3 miliardi), dagli “altri prodotti” (-0,3 miliardi) ai comparti focalizzati sulle commodity (-0,6 miliardi).

Da segnalare che una buona parte delle adesioni mensili ai fondi obbligazionari è stata guidata due fondi istituzionali che sono stati lanciati nel mese di gennaio e che hanno raccolto 4,4 miliardi di euro. Osservando le scelte dei sottoscrittori nel mese relativamente ai prodotti a mdio lungo termine, i più gettonati sono stati i fondi azionari Europa (+4,4 miliardi) e quelli azionari Nord America (+4,2 miliardi), seguiti dai prodotti di asset allocation (+3,9 miliardi), dalle obbligazioni in corone norvegesi (+3,1 miliardi), e dai fondi azioni specializzati (+2,6 miliardi).

Al contrario hanno accusato deflussi mensili le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale (-2,7 miliardi), i fondi garantiti (-2,6 miliardi), i comparti azionari Pacific ex-Japan (-2,4 miliardi), gli azionari mercati emergenti (-1,9 miliardi), e gli obbligazionari globali internazionali (-1,8 miliardi).

In base ai primi dati relativi ai fondi domiciliati in Lussemburgo e in Irlanda, il trend di raccolta netta positiva dovrebbe essere proseguito anche a febbraio trainato dai fondi azionari, seguiti dagli obbligazionari e, a distanza, dai fondi bilanciati e flessibili.