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Aumentano i rischi di blackout di energia in India

11 Marzo 2014 15:20

financialounge -  india settore energetico utilities
erruzioni sporadiche di corrente stanno facendo zoppicare da anni l’India, la terza più grande economia dell'Asia. La soluzione del governo è consistita in un piano di salvataggio da 31 miliardi di dollari per il settore delle utilities, i cui debiti erano così grandi e il flusso di cassa così ridotto che non potevano fornire un flusso costante di energia elettrica alle abitazioni e alle aziende. Ma ora il piano di salvataggio è in pericolo.

Un movimento populista che ha innescato una vera e propria crociata anticorruzione sta costringendo le società di pubblici servizi a ridurre drasticamente il prezzo che fanno pagare ai consumatori. Dal momento che la maggior parte di questi rivenditori di energia già era in perdita, questo movimento popolare li sta ulteriormente indebitando: le utilities, infatti, dovrebbero aumentare le tariffe e non tagliarle nell'ambito del piano di salvataggio.

"La situazione è preoccupante come sempre", ha dichiarato in un’intervista stamani Arup Roy Choudhury, presidente della NTPC Ltd., il più grande fornitore di energia dell’India. NTPC ha infatti minacciato di interrompere la fornitura ai dettaglianti non redditizi che sono in arretrato nei pagamenti: ciò scatenerebbe l’interruzione del servizio a migliaia o milioni di utenti finali.

L'India, peraltro, detiene già il record mondiale di blackout. Si stima che nel 2012 circa 600 milioni di indiani siano finiti senza energia nel nord e nell’est del paese per tre giorni a seguito del collasso di una griglia di erogazione energetica causato da alcuni Stati che hanno utilizzato più della quota loro spettante.

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