L'industria del Risparmio - 03 marzo 2014

Spesso ci si sente ripetere il consiglio di investire in una specifica asset class evitando il fai da te optando per la gestione professionale. Tra le tante importanti ragioni che possono giustificare questa raccomandazione ce ne sono alcune tecniche che soltanto esperti del mercato sono in grado di rilevare.

Prendiamo ad esempio le emissioni high yield europee. Negli ultimi anni, complice la riorganizzazione delle aziende del Vecchio continente per far fronte alla crisi del credito, abbiamo assistito a un netto miglioramento della struttura patrimoniale degli emittenti. Ma nel 2013 la qualità degli high yield emessi è andata peggiorando e con essa anche la perdita, molto spesso, di alcuni vincoli legali a cominciare dalla portabilità (portable capital structure).

Quest’ultima è la clausola standard dei bond high yield che obbliga l’emittente a riacquistare tutte le obbligazioni al 101% del valore nominale in caso di vendita della società per tutelare gli obbligazionisti da uno sviluppo sfavorevole in caso di fusioni o acquisizioni impreviste; sottoscrivere un bond high yield sprovvisto di tale portabilità espone il possessore dei bond a contraccolpi inattesi: compito di un buon gestore di fondi high yield è anche quello di scartare titoli sprovvisti di questa garanzia.