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Il rialzo del prezzo del gas fa meno paura

3 Marzo 2014 15:13
financialounge -  petrolio Russia settore energetico ucraina
Le preoccupazione degli investitori circa l'escalation delle tensioni geopolitiche in Ucraina, che potrebbero frenare l'approvvigionamento energetico, hanno fatto aprire la settimana con un rialzo delle quotazioni del petrolio e del gas: sulla scia anche l’allungo dell’oro, che da tre mesi sta mostrando una ritrovata forza relativa e che ora assume anche il ruolo di bene rifugio. Il future sul Brent è avanzato del 2 per cento a 111,24 dollari al barile alla borsa di Londra delle materie prime mentre il contatto derivato sul gas si è impennato del 2,8 per cento: l’oro invece ha toccato quota 1343,65 dollari l’oncia.

"Il mercato sarà incredibilmente nervoso e la cautela degli investitori sulla situazione in Ucraina potrebbe spingere i prezzi a livelli ancora più elevati" ha dichiarato stamani Ole Hansen, uno strategist della Saxo Bank con sede a Copenaghen. È però vero che dalla crisi del 2009, che fermò la fornitura di gas russo all’Europa facendo balzare il prezzo del gas, le cose sono cambiate: le riserve di gas in Europa sono ora aumentate e sono in grado di contrastare l'impatto di qualsiasi interruzione potenziale.

"Se ci fosse una rottura delle relazioni russo- europee, e al momento non c'è alcun segno che vada in questa direzione al di là delle dichiarazioni diplomatiche, il Vecchio Continente si trova in una posizione meno critica per gestire una situazione così complicata: gli europei hanno accelerato lo sviluppo di stoccaggio del gas e delle interconnessioni strategiche tra i vari paesi" ha infatti fatto presente Robin Mills, il capo della consulenza della Manaar Energy Consulting and Project Management.
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