Banche italiane a leva ridotta

Occhi puntati sulla leva finanziaria delle banche europee mentre l’unione bancaria del Vecchio Continente sembra avviata ad un accordo. Il rapporto tra l’attivo tangibile dei 20 principali istituti di credito europei e il loro patrimonio netto tangibile si posizionava al 30 giugno 2013 (data dell’ultimo stato patrimoniale disponibile) a quota 25.

Una media che, tuttavia, nasconde profonde differenze non soltanto tra le diverse banche ma anche tra i diversi paesi della UE. Infatti, mentre le due banche nazionali principali (Intesa Sanpaolo e UniCredit) evidenziavano una leva al 17,8 (con Intesa Sanpaolo a quota 18 e UniCredit a 17,6), nel resto d’Europa il leverage bancario era molto più sostenuto: si va dal 18,7 medio delle banche spagnole al 37,8 di quelle tedesche, passando per il 29 degli istituti francesi e al 32,3 di quelli elvetici.

Persino le virtuose - dal punto di vista reddituale, delle sofferenze e del sistema economico in cui operano - banche del Nord Europa (Danimarca e Paesi scandinavi) mostravano una leva media al 26,7. I dati relativi alle banche italiane sono stati apprezzati e sottolineati dal Fondo Monetario Internazionale che ha tuttavia ribadito i punti critici del nostro sistema: il nodo MPS, le banche popolari, e una anemica economia reale.