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L'industria del Risparmio - 25 novembre 2013

26 Novembre 2013 09:00
financialounge -  Affari&Finanza indice vix volatilità
L’indice Vix è sceso in ottobre del 25%. Quest’ultimo è il Chicago Board Options Exchange Volatility Index e riflette una stima di mercato di volatilità futura, sulla base della media ponderata delle volatilità implicite per una vasta gamma di azioni dell’S&P500.

Proprio questa sua caratteristica lo ha reso nel tempo il termometro più affidabile della febbre dei mercati: se cresce indica un aumento delle tensioni degli investitori mentre se diminuisce segnala tempo sereno sui listini. Non a caso, le sue due vere impennate in questo 2013 sono state registrate in maggio – giugno con l’indice che ha sfiorato quota 21 (mentre oggi veleggia intorno ai 13 punti) in occasione dell’annuncio del tapering (la riduzione del programma di acquisto mensile di titoli obbligazionari USA da parte della Fed) e a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, quando repubblicani e democratici non stavano trovando alcun accordo sullo shutdown e sul tetto del debito pubblico USA.

La media mensile dell’indice Vix negli ultimi 10 anni è intorno a quota 20,5: secondo gli analisti di Borsa proprio il livello 20 è lo spartiacque che discrimina se il mercato è in tensione (per valori del Vix superiori a 20) oppure se prevale la normalità da parte degli investitori (per valori di Vix inferiori a 20).
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