Sprint per l’Unione bancaria europea

Il Presidente della BCE, Mario Draghi, ha fretta di raggiungere l’accordo per siglare il varo dell’Unione bancaria europea. La sua convinzione, condivisa peraltro da altri banchieri centrali tra i quali anche il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, è che la creazione della vigilanza unica europea degli istituti di credito rappresenta un passaggio indispensabile per il superamento della crisi dell’Eurozona aumentando il livello di fiducia sui mercati internazionali.

I numeri dell’Unione bancaria sono peraltro importanti. Gli istituti di credito che passeranno sotto il controllo diretto dell’Eurotower saranno 128: di questi fanno parte anche le 15 banche più rilevanti in Italia i cui vertici dovrebbero incontrare Draghi per una valutazione approfondita dei parametri di bilancio cui verranno sottoposte nei prossimi 12 mesi dai tecnici della BCE.

Tuttavia, se sulla soglia minima all’8% del rapporto tra attivi ponderati per il rischio di capitale c’è praticamente già l’accordo, su altri punti critici affiorano ancora molte divergenze su alcune proposte del Presidente della BCE: dal coinvolgimento degli azionisti e dei creditori privati nei salvataggi delle banche, al bail in europeo (cioè il salvataggio degli istituti di credito in difficoltà facendo ricorso anche al prelievo forzoso sui conti correnti), fino alla creazione di una rete di sicurezza alimentata da fondi pubblici che possa consentire al fondo di risoluzione delle casse in crisi di accedere al fondo salva stati ESM.