elezioni
Il mercato guarda sempre avanti
24 Settembre 2013 09:00
dare la reazione di ieri dei mercati, sembrerebbe che le decisioni prese dalla Fed mercoledi e la vittoria elettorale di Angela Merkel in Germania siano già state archiviate, ma con un tasso di preoccupazione maggiore rispetto ai sospiri di sollievo. Come sempre, infatti, si guarda avanti.
L’impressione è che agli investitori interessi capire a quando è rimandato il tapering (cioè la graduale riduzione dell’acquisto dei titoli del Tesoro USA da parte della Fed) e quale coalizione guiderà la cancelliera tedesca. In quest’ultimo dilemma, affiora una chiara preferenza verso una grande coalizione (CDU-SPD) che dovrebbe avere il consenso della maggioranza dei tedeschi.
Gli analisti, in particolare sono convinti che Peer Steinbrück, capo dell’SPD, potrebbe puntare alle tematiche legate alla politica interna, mentre la Merkel potrebbe garantire alla Germania la propria politica di rigore a livello internazionale.
Nel frattempo, gli indici azionari USA hanno continuato a correggere (dopo il -0,72% di venerdi scorso, lo S&P500 ha lasciato sul terreno un altro 0,5% scendendo a 1.709 punti), e quelli del Vecchio Continente hanno archiviato la seduta di ieri con perdite inferiori al punto percentuale.
Sul fronte dei governativi, è tornato ad azzerarsi lo spread tra i Btp e Bonos spagnoli: in particolare lo spread Btp/Bund a 10 anni ha chiuso ieri a 235 punti base , con il Btp decennale che rendeva il 4,27% e il bund tedesco che invece è sceso dall’1,95% di venerdi all’1,92% di ieri.
L’impressione è che agli investitori interessi capire a quando è rimandato il tapering (cioè la graduale riduzione dell’acquisto dei titoli del Tesoro USA da parte della Fed) e quale coalizione guiderà la cancelliera tedesca. In quest’ultimo dilemma, affiora una chiara preferenza verso una grande coalizione (CDU-SPD) che dovrebbe avere il consenso della maggioranza dei tedeschi.
Gli analisti, in particolare sono convinti che Peer Steinbrück, capo dell’SPD, potrebbe puntare alle tematiche legate alla politica interna, mentre la Merkel potrebbe garantire alla Germania la propria politica di rigore a livello internazionale.
Nel frattempo, gli indici azionari USA hanno continuato a correggere (dopo il -0,72% di venerdi scorso, lo S&P500 ha lasciato sul terreno un altro 0,5% scendendo a 1.709 punti), e quelli del Vecchio Continente hanno archiviato la seduta di ieri con perdite inferiori al punto percentuale.
Sul fronte dei governativi, è tornato ad azzerarsi lo spread tra i Btp e Bonos spagnoli: in particolare lo spread Btp/Bund a 10 anni ha chiuso ieri a 235 punti base , con il Btp decennale che rendeva il 4,27% e il bund tedesco che invece è sceso dall’1,95% di venerdi all’1,92% di ieri.
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