cina
Commodity in movimento
19 Agosto 2013 09:00

esa di conoscere gli impatti sulle quotazioni dopo i dati dei record di raccolta per il mais statunitense (+28% rispetto al 2012) e per i semi di soia (+8%), si registrano importanti movimenti in altre tipologie di commodity.
Il rame, per esempio, dopo aver toccato un minimo relativo a 6.750 dollari la tonnellata negli ultimi 30 giorni, ha inanellato una serie di sedute positive con quotazioni in rialzo del 7,7% fino a portare il prezzo del metallo a 7.270 dollari la tonnellata. Il balzo dei prezzi del rame è da associarsi alle statistiche sui consumi cinesi migliori delle previsioni con un incremento del 10,9% su base annua.
La ripresa della domanda di beni da parte dei cinesi ha fatto sentire i propri effetti anche sulle quotazioni dei metalli ferrosi che negli ultimi tre mesi ha dapprima toccato un minimo a 111 dollari la tonnellata per poi volare a 133,1 dollari/tonnellata.
Prosegue intanto il recupero, sebbene tra alti e bassi, delle quotazioni dell’oro che oscilla tra 1.300 e 1.350 dollari l’oncia. Sullo sfondo, anche in questo segmento, c’è l’influenza dei consumi cinesi del metallo giallo che ha registrato un incremento del 54% nel primo semestre 2013.
Questo, di fatto, rappresenta un trend che, qualora trovasse conferma nella seconda parte dell’anno, potrebbe proiettare la Cina al primo posto assoluto mondiale come utilizzatore di oro, spodestando il primato storico detenuto dall’India: un sorpasso che potrebbe essere agevolato anche dalla decisione del governo di Nuova Delhi di alzare i dazi sulle importazioni di metallo giallo dall’8% al 10%.
Il rame, per esempio, dopo aver toccato un minimo relativo a 6.750 dollari la tonnellata negli ultimi 30 giorni, ha inanellato una serie di sedute positive con quotazioni in rialzo del 7,7% fino a portare il prezzo del metallo a 7.270 dollari la tonnellata. Il balzo dei prezzi del rame è da associarsi alle statistiche sui consumi cinesi migliori delle previsioni con un incremento del 10,9% su base annua.
La ripresa della domanda di beni da parte dei cinesi ha fatto sentire i propri effetti anche sulle quotazioni dei metalli ferrosi che negli ultimi tre mesi ha dapprima toccato un minimo a 111 dollari la tonnellata per poi volare a 133,1 dollari/tonnellata.
Prosegue intanto il recupero, sebbene tra alti e bassi, delle quotazioni dell’oro che oscilla tra 1.300 e 1.350 dollari l’oncia. Sullo sfondo, anche in questo segmento, c’è l’influenza dei consumi cinesi del metallo giallo che ha registrato un incremento del 54% nel primo semestre 2013.
Questo, di fatto, rappresenta un trend che, qualora trovasse conferma nella seconda parte dell’anno, potrebbe proiettare la Cina al primo posto assoluto mondiale come utilizzatore di oro, spodestando il primato storico detenuto dall’India: un sorpasso che potrebbe essere agevolato anche dalla decisione del governo di Nuova Delhi di alzare i dazi sulle importazioni di metallo giallo dall’8% al 10%.
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