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Lo stile italiano famoso nel mondo
23 Aprile 2013 15:00

settori che più concorrono a tenere alto il nome è lo standing dello stile italiano nel mondo figurano senza dubbio quello delle calzature e quello della pelletteria. Si tratta di settori contraddistinti da imprese piccole e micro. Infatti se sono 5.400 le imprese operanti nel settore delle calzature con oltre 79 mila addetti, la media per azeinde è di 14,8 unità, mentre nell’industria della pelletteria gli occupati superano quota 32 mila con 6.200 imprese (5,1 la media dei lavoratori per azienda).
Un’altra peculiarità è la loro localizzazione maggioritaria nel centro dell’Italia: è in quell’area del nostro Paese che infatti hanno sede il 56,8% delle imprese delle calzature e il 49% delle aziende della pelletteria. Scarpe, borse e accessori fatturano complessivamente oltre 12 miliardi (di 7,1 miliardi il settore delle calzature e i restanti 5,1 miliardi quello della pelletteria). Punto di forza delle imprese calzaturiere italiane è il saldo commerciale che nel 2012 è cresciuto del 2,6% portando il controvalore annuo a +3,8 miliardi di euro.
La pelletteria, invece, vanta soprattutto un export molto sostenuto: nel 2012 è cresciuto del 21,8% rispetto all’anno precedente portando la quota delle esportazioni sul totale a quota 82% (ovvero 4,1 miliardi di euro).
Un’altra peculiarità è la loro localizzazione maggioritaria nel centro dell’Italia: è in quell’area del nostro Paese che infatti hanno sede il 56,8% delle imprese delle calzature e il 49% delle aziende della pelletteria. Scarpe, borse e accessori fatturano complessivamente oltre 12 miliardi (di 7,1 miliardi il settore delle calzature e i restanti 5,1 miliardi quello della pelletteria). Punto di forza delle imprese calzaturiere italiane è il saldo commerciale che nel 2012 è cresciuto del 2,6% portando il controvalore annuo a +3,8 miliardi di euro.
La pelletteria, invece, vanta soprattutto un export molto sostenuto: nel 2012 è cresciuto del 21,8% rispetto all’anno precedente portando la quota delle esportazioni sul totale a quota 82% (ovvero 4,1 miliardi di euro).
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