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Rendimenti, dai dividendi azionari la soluzione per il 2020?

Per Rucker (Schroders) è importante essere consapevoli dei pericoli delle asset class di rischio, che occorre investire il prima possibile per beneficiare dell’interesse composto e che sono necessari almeno cinque anni

di Leo Campagna 17 Gennaio 2020 21:00

Gli investitori hanno aspettative troppo ottimistiche. A rivelarlo sono i risultati dello Schroders Global Investor Study 2019 che indicano al 10,7% le attese medie per i rendimenti annuali nei prossimi 5 anni, circa un punto percentuale in più rispetto all’indagine del 2018.

ASPETTATIVE DI RENDIMENTO ECCESSIVE


Si tratta di aspettative che non sono soltanto di gran lunga al di sopra dei tassi di interesse e dei rendimenti del mercato obbligazionario ma anche lontane da quelle stimate per il mercato azionario. “Basti pensare che le ultime previsioni del team multi-asset di Schroders per i prossimi dieci anni mostrano che l’azionario emergente genererà probabilmente rendimenti intorno al 9%”, fa sapere Rupert Rucker, Head of Income Solutions di Schroders.

EVITARE DI LASCIARE PARCHEGGIATI I RISPARMI SUL CONTO CORRENTE


Il problema è che molti risparmiatori in tutto il mondo continuano a fare riferimento agli anni ’70, ’80 e ’90, quando i tassi di interesse erano molto al di sopra di quelli attuali: livelli che consentivano di puntare, con un rischio non eccessivo, a rendimenti annui generosi. Sebbene la situazione attuale non sia rosea come quella di allora non bisogna tuttavia pensare che non si possa intraprendere scelte di portafoglio efficienti. Per prima cosa è indispensabile evitare di lasciare i risparmi parcheggiati nei conti correnti, perdendo valore a causa dell’inflazione.

“Prezzi ragionevoli e ancora convenienti per le azioni giapponesi”


“Prezzi ragionevoli e ancora convenienti per le azioni giapponesi”





TRE SUGGERIMENTI CONCRETI


“Certo il 10,7% di rendimenti annuali è irrealistico, ma è comunque possibile ricavare rendimenti maggiori rispetto a quelli offerti dai conti o dai titoli di Stato, nel 2020 e oltre”, spiega Rucker. A patto, secondo l’esperto, di adottare tre suggerimenti. In primo luogo, è necessario essere consapevoli che rendimenti più elevati implicano rischi maggiori: investire in obbligazioni societarie, azioni e mercati emergenti comporta un rischio superiore ai titoli di stato. Poi è essenziale non fossilizzarsi sul breve periodo: per ricavare rendimenti più alti potrebbero essere necessari almeno cinque anni, soprattutto se si punta sugli asset rischiosi come l’azionario, per controbilanciare picchi e correzioni tipici delle Borse. In terzo luogo, prima si inizia ad investire meglio è: in questo modo si beneficia dell’interesse composto.

LE DIVERSE FONTI DI RENDIMENTO


Per quanto riguarda le fonti di rendimento , i risparmiatori potrebbero dover prendere in considerazione molte più opzioni di income rispetto al passato, compreso l’azionario, considerando che i dividendi contribuiscono storicamente con un’alta percentuale ai rendimenti totali generati dai mercati azionari in Europa e Asia.

L’OPZIONE DEI DIVIDENDI AZIONARI


“Per tutti coloro che sono alla ricerca di income e sono consapevoli dei rischi che dovranno tollerare, gli investimenti azionari potrebbero essere una soluzione. Nel grafico sotto, gli attuali dividend yield (il rapporto tra dividendo e prezzo delle azioni), risultano attraenti sia rispetto agli ultimi 10 anni, sia nei confronti dei tassi di deposito e rendimenti obbligazionari, soprattutto in Europa e Asia”, conclude Rucker.

[caption id="attachment_150391" align="alignnone" width="442"]I dividend yield risultano attraenti rispetto agli ultimi 10 anni I dividend yield risultano attraenti rispetto agli ultimi 10 anni[/caption]
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