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Andrew Wilson

Bce, taglio contenuto controbilanciato dalla forward guidance

Secondo Andrew Wilson (GSAM) l’indeterminatezza del nuovo quantitative easing e il rafforzamento della forward guidance sopperiscono alle scelte della Bce sui tassi

di Antonio Cardarelli 16 Settembre 2019 12:22

Nel corso dell’attesa conferenza stampa di giovedì pomeriggio, il presidente Mario Draghi ha illustrato le decisioni prese dalla Banca centrale europea su tassi, nuovo quantitative easing e molto altro.

LE DECISIONI DELLA BCE


Anticipate dalla consueta nota, le principali scelte della Bce hanno riguardato un taglio di 10 punti base del tasso di deposito (passato da -040% a -0,50%) e il riavvio di acquisti mensili di titoli al ritmo di 20 miliardi di euro al mese. Un quantitative easing 2.0 che, hanno notato molti osservatori, assume un’importanza rilevante poiché non è stata fissata una data di conclusione. Inoltre lo stesso Draghi, che si prepara a lasciare il testimone a Christine Lagarde, ha illustrato i nuovi TLTRO (targeted longer-term refinancing operations) che verranno modificati con l’obiettivo di contribuire alla crescita dell’economia reale.

TASSI D’INTERESSE E FORWARD GUIDANCE


Tornando ai tassi, l’unico ad aver subito una sforbiciata è stato quello sui depositi delle banche presso la banca centrale mentre gli altri sono rimasti invariati: “Un taglio dei tassi più contenuto del previsto e una portata degli acquisiti mensili inferiore alle previsioni – commenta Andrew Wilson, CEO per l’area EMEA e Global Head of Fixed Income di Goldman Sachs Asset Management - sono stati in qualche modo controbilanciati dal rafforzamento della forward guidance (indicazioni prospettiche, ndr) e dall’indeterminatezza della ripresa del quantitative easing”.

MANI LIBERE IN FUTURO


“Guardando avanti – prosegue Wilson - pensiamo che l'introduzione di un sistema a due livelli (tiering) per le riserve bancarie soggette a un tasso negativo di deposito possa consentire altre riduzioni dei tassi nel caso in cui l'inflazione, e soprattutto le aspettative di inflazione, rimangano basse. Infatti, il presidente uscente Mario Draghi ha sottolineato che un “riancoraggio” inferiore delle aspettative di inflazione a livelli non coerenti con il target di inflazione delle banche centrali ha ispirato il pacchetto di easing di oggi. Detto questo, Draghi ha chiarito che i policymaker non hanno considerato la possibilità di un disancoraggio delle prospettive di inflazione”.

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