L’Asia mantiene il suo appeal

Con l’accelerazione delle perfomance della Borsa di Tokyo negli ultimi 12 mesi (+67,36% in valuta locale), è tornato di attualità il dibattito se investire nell’Asia nel suo insieme oppure se preferirla escludendo le azioni giapponesi.

Quest’ultima soluzione, è stata premiante per gli investitori negli ultimi 5 anni: l’indice MSCI Total return Gross AC Asia ex Japan nel periodo dal 31 luglio 2008 al 25 luglio 2013 ha registrato una performance del 25,04% (pari al 4,58% annuo composto) contro il 19,74% (pari al 3,68% annuo) dell’MSCI AC Asia Pacific. Al contrario negli ultimi tre anni si è rivelata vincente la soluzione inclusiva della Borsa di Tokyo, sebbene per merito come detto dell’exploit degli ultimi 12 mesi.

In particolare nel triennio che va dal 30 luglio 2010 al 25 luglio 2013, l’MSCI Total return Gross AC Asia ex Japan ha realizzato un rialzo del 16,34% mentre l’MSCI AC Asia Pacific ne ha messo a segno uno del 25,40%. Nel biennio, invece, a fronte di un +6,08% dell’MSCI AC Asia Pacific, l’indice MSCI Total return Gross AC Asia ex Japan ha perso il 3,45%. Infine, negli ultimi 12 mesi, il paniere MSCI AC Asia Pacific ha segnato un rialzo del 21,08% contro un +12,58% dell’MSCI Total return Gross AC Asia ex Japan.

Resta comunque il fatto che, al di là della scelta se optare per un fondo azionario Pacifico che includa il Giappone e uno che invece lo escluda, la capacità di selezionare i migliori fondi di categoria garantisce un premio in termini di extra rendimento rispetto all’indice di riferimento.

In particolare nella categoria degli azionari Asia ex Giappone, per esempio, chi ha sottoscritto tre anni fa il comparto Schroders ISF Asian Opportunities ha potuto contare su una performance del 24,51% (contro, come abbiamo visto sopra, un 16,34% dell’MSCI Total return Gross AC Asia ex Japan). Vincenti pure le scelte di investire nei comparti JPMorgan Asia Alpha Plus (+19,68%), Invesco Asian Equity (+18,73%) e Fidelity Funds Asian Special Situations Fund (+18,66%).