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Idee di investimento - Obbligazioni - 2 settembre 2019

E’ determinante assicurarsi il giusto equilibrio tra rischio e rendimento e gli high yield al momento sembrano troppo rischiosi. C’è invece ancora valore nel debito emergente e nei bond con rating BBB

di Redazione 2 Settembre 2019 09:30

BILANCIARE OPPORTUNITA’ E RISCHIO


Prevedere l’andamento delle economie, delle decisioni politiche, delle scelte monetarie delle banche centrali e dei mercati finanziari è un esercizio difficile se non impossibile. Proprio per questo Ella Hoxha, senior investment manager di Pictet Asset Management, preferisce adottare scelte di portafoglio che, partendo dall’individuare tendenze strutturali di lungo termine, siano capaci di abbinare le opportunità che si vengono a creare con un’ampia diversificazione dei rischi, in modo da trovare il giusto equilibrio tra rischio e rendimento. Per esempio, nell’area del dollaro statunitense Hoxha reputa che i titoli con rating BBB, il gradino più basso dell’universo investment grade, siano quelli con maggiori potenzialità di guadagno perché sono stati messi sotto pressione dai flussi di vendita sul mercato e scambiano ora a un premio interessante. Inoltre, anche questi bond dovrebbero beneficiare dei tagli dei tassi della Federal Reserve, mentre diverse grandi e solide aziende con questo merito di credito dovrebbero alleggerire l’esposizione debitoria dopo aver intrapreso operazioni di fusione e acquisizione. Per bilanciare il rischio di una loro correzione dei prezzi in caso di grave flessione o recessione – sebbene non sia questo il caso base di Hoxha – l’esperta ha assunto un’esposizione sui titoli di stato Usa (Treasury) con scadenza compresa tra 10 e 30 anni. Stesso approccio in Europa, dove l’esposizione alle obbligazioni societarie investment grade, in particolare di emittenti del settore immobiliare, è stata bilanciata con Bund tedeschi con scadenza lunga. Anche nell’ambito del debito emergente vi sono opportunità che vanno opportunamente bilanciate da solide coperture. Il debito dei Paesi in via di sviluppo è molto sensibile ai tassi d’interesse statunitensi, dal momento che l’indebitamento in dollari degli emerging markets ha registrato un’accelerazioni negli ultimi decenni. “Siamo convinti che le obbligazioni dei mercati emergenti in dollari Usa offrano l’opportunità di generare rendimenti interessanti rettificati per la volatilità negli anni a venire. Resta il fatto che, in parallelo al trend positivo di lungo periodo, gli investitori devono mettere in conto picchi di volatilità a breve termine. Per questo abbiamo adottato una strategia specifica, che consiste nell’implementare posizioni corte (ribassiste) in una gamma di valute dei mercati emergenti rispetto al dollaro”, conclude Hoxha nell’articolo Trovare il giusto equilibrio tra rischio e rendimento negli investimenti obbligazionari.

HIGH YIELD, CANARINO NELLA MINIERA DI CARBONE?


Le opportunità invece sembrano essersi azzerate nello spazio degli high yield. Secondo un recente report per gli investitori di Moody’s, luglio potrebbe aver segnato il picco dei guadagni per chi ha puntato sulle obbligazioni societarie high yield. L’agenzia di rating del credito, nel report pubblicato mercoledi 14 agosto, ha affermato che nel mese di luglio il suo indicatore proprietario sulla qualità delle emissioni obbligazionarie “spazzatura” – come vengono definiti i bond con rating non investment grade – ha toccato un punto di minimo nella percentuale (4%) di rischio, rispetto a una media storica di circa il 20%. L’high yield è spesso considerato uno dei “canarini nella miniera di carbone” in termini di previsione di una recessione. “Il credito è un mercato importante e l’high yield è un segmento a cui va prestata la massima attenzione”, ha dichiarato Bob Lang, cofondatore e analista capo delle opzioni di Explosive Options, una società di servizio di trading in opzioni. Questo perché il debito ad alto rendimento è anche usato come indicatore della propensione degli investitori al rischio. “Entrando in una recessione, l’high yield è l’ultimo posto in cui vuoi gli investitori si vorrebbero trovare”, ha sottolineato Lang. Le società statunitensi hanno accumulato livelli record di debito negli ultimi dieci anni, agevolati da una caccia al rendimento tra gli investitori nel contesto di tassi ai minimi storici. Ma ora le aziende che hanno una situazione debitoria elevata vanno incontro a problematiche considerevoli nel ripagare il proprio debito, in uno scenario in cui l’economia si sta contraendo. “Chi acquista oggi titoli high yield si assume più rischi a fronte di una scarsa ricompensa”, ha affermato, nell’articolo Obbligazioni high yield Usa, per Moody’s i rendimenti non ripagano dai rischi, Deron McCoy, chief investment officer presso Signature Estate & Investment Advisors, secondo il quale la protezione offerta da questa tipologia di titoli – in termini di copertura per gli investitori – si colloca "sui livelli più bassi degli ultimi 10 anni”. Tuttavia, nonostante queste preoccupazioni, Lang ritiene che i recenti nervosismi nel mercato ad alto rendimento siano stati ben lungi dall’essere segnali lampanti di una recessione imminente.

PREFERENZA A BOND CON RATING BBB E DEBITO DEI PAESI PERIFERICI


Intanto, mentre in campo continuano a contrapporsi le forze (positive per il mercato e l’economia) delle banche centrali e quelle (negative) relative alle guerre commerciali, i rendimenti dei titoli di Stato – in particolare quelli dei paesi "core" - continuano a mostrarsi stabili e ad attestarsi in prossimità dei minimi di periodo: le preoccupazioni del mercato per una possibile fase recessiva delle economie e le aspettative per le politiche monetarie ultra espansive che dovrebbero essere messe in campo dalle banche centrali esercitano una pressione al ribasso per i rendimenti nel reddito fisso. “Nell’ambito dei bond societari, la nostra preferenza continua ad andare ai mercati del credito europei: le emissioni con rating BBB e i titoli governativi dei Paesi periferici sono tra le poche oasi rimaste nell’attuale deserto dei rendimenti e pertanto continuano ad attrarre flussi di investimento”, tiene a specificare, nell’articolo Due forze contrapposte orientano l’andamento dei mercati, Giordano Beani, head of multi-asset fund solutions Italy di Amundi Sgr. Il quale, inoltre, ricorda che la Bce è pronta a riaprire il programma di acquisti di attivi netti che, in combinazione con l’incremento dei reinvestimenti nel 2020, dovrebbe continuare a sostenere la politica monetaria favorevole all’intero settore a reddito fisso della zona euro.
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