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Policy societaria

abrdn pubblica le priorità di voto in vista del 2023

Tra le voci, la remunerazione dei dirigenti e costo della vita nel Regno Unito, diversity nei consigli di amministrazione statunitensi, attenzione all’approccio delle società “Say on Climate” e a quelle meno virtuose in materia di clima

di Francesco Rapetti 23 Febbraio 2023 12:35
financialounge -  abrdn Andrew Mason finanza policy Priorità societarie Regno Unito Say on Climate

In vista del 2023 abrdn ha pubblicato un report con le priorità di voto, in linea con i principi ESG, per le società quotate in cui vengono esposti alcuni esempi sulle migliori prassi sulla sostenibilità per diverse tematiche, informazioni dettagliate in merito all’approccio al voto nonché le principali politiche di voto per le assemblee degli azionisti che si terranno nel 2023.

REMUNERAZIONE DEI DIRIGENTI


In risposta ai problemi derivanti dalla crisi del costo della vita, abrdn prevede che le società destineranno ulteriori aiuti ai membri della forza lavoro che ne hanno più bisogno. In sede di delibera in merito alle remunerazioni dei dirigenti, i comitati preposti devono tenere conto dei fattori connessi alla crisi del costo della vita. L’asset manager afferma che le discussioni in ordine alle remunerazioni che non considerino le implicazioni della crisi del costo della vita per la forza lavoro in generale possono denotare carenze nella cultura di leadership.

DIVERSITY ALL’INTERNO DEI CDA AMERICANI


L’asset manager ha rivisto al rialzo la propria aspettativa in termini di diversità di genere all’interno dei consigli di amministrazione delle grandi società statunitensi (capitalizzazione di mercato pari o superiore a 10 miliardi di dollari) portandola al 30% di rappresentanza femminile. Per le società di dimensioni più ridotte, continueremo ad agire in questo senso qualora nel consiglio di amministrazione non sia presente almeno un amministratore donna. Nel 2022 abrdn non ha sostenuto la rielezione dei presidenti dei comitati per le nomine di 51 società statunitensi che non soddisfacevano le proprie aspettative a livello di diversità di genere.

VOTI “SAY ON CLIMATE”


abrdn si asterrà dai voti “Say on Climate” proposti dal management aziendale. A differenza di molti sostenitori delle votazioni “Say on Climate”, il gestore ha delle riserve in merito alle implicazioni di questi voti e alla loro applicazione. Sebbene le intenzioni siano positive, qualora gli azionisti sostengano un voto “Say on Climate” possono di fatto limitare la portata di eventuali contestazioni successive. Presentare la strategia sul clima come un elemento a sé stante rischia inoltre di ridurre sia l’integrazione degli aspetti legati al clima all’interno della strategia sia la responsabilità diretta del consiglio di amministrazione e dei singoli amministratori.

I PIANI CLIMATICI


I piani climatici presentati nell’ambito delle votazioni “Say on Climate” sono in genere relazioni a sé stanti, separate dal bilancio annuale o dalla relazione. Questo potrebbe in qualche modo spezzare il legame fondamentale tra clima e strategia aziendale, rischiando così di provocare una mancanza di procedure di governance efficaci per tutte le decisioni strategiche essenziali. Inoltre, la valutazione completa delle strategie climatiche richiede risorse significative: in un breve periodo di tempo, questo potrebbe portare i gestori patrimoniali a esternalizzare le attività di valutazione.

IL TEMA CLIMA


Al fine di massimizzare l’impatto dell’engagement e del voto in materia del clima, abrdn dedicherà le proprie risorse a favorire il miglioramento dei propri principali emittenti e a votare in sede di assemblea generale annuale delle società meno virtuose in materia di clima.

LE PAROLE DEL MANAGER


Andrew Mason, Head of Active Ownership presso abrdn, ha commentato: «Dopo diversi anni di sconvolgimenti e turbolenze a livello globale, è più importante che mai che le decisioni delle società considerino le esigenze dei loro stakeholder. Le nostre politiche di voto aggiornate sono state concepite per garantire che le società riconoscano la necessità di intraprendere azioni significative nelle aree in grado di avere profonde ripercussioni sulla società. In qualità di titolari di asset, abbiamo il preciso compito di intraprendere un engagement con queste società affinché alle parole seguano i fatti e al fine di garantire che le società mantengano le loro promesse per conto dei nostri clienti».
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