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Andrea Iannelli

Bce, le medaglie di Draghi e la difficile eredità lasciata a Lagarde

Mario Draghi lascia la Bce da “salvatore dell’euro” e per Christine Lagarde non sarà semplice proseguire sulla stessa strada con poche munizioni a disposizione

di Antonio Cardarelli 28 Ottobre 2019 13:09

Nel giorno dell’addio di Mario Draghi alla Bce, è tempo di fare un primo bilancio sul mandato del governatore che si prepara a lasciare gli uffici di Francoforte a Christine Lagarde. Nel pomeriggio di oggi, lunedì 28 ottobre, Draghi sarà protagonista di un evento di saluto che vedrà tra gli ospiti Merkel, Macron e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

SALVATORE DELL’EURO


“Draghi lascia la Bce come salvatore dell’euro” commenta Andrea Iannelli, Investment Director per l’obbligazionario Fidelity International, che sottolinea come sotto la guida di Draghi la Bce si sia trasformata in un’istituzione molto diversa “diventando essenzialmente il creditore di ultima istanza”.

NON SOLO TASSI


Oltre ai tassi portati verso lo zero o negativi, il mandato di Draghi sarà ricordato per il quantitative easing, un’ondata di acquisti di titoli che ha portato il bilancio della Bce a raddoppiare rispetto al 2011. Oggi, sottolinea Iannelli, la Bce ha un bilancio di 4700 miliardi di euro ma lo stesso Draghi “ha utilizzato altri strumenti non convenzionali come le linee guida esplicite, il tiering sui depositi e considerevoli iniezioni di liquidità per sostenere i mercati europei e l’economia della zona euro”.

MISSIONE COMPIUTA PER L’ECONOMIA…


Secondo Andrea Iannelli “i mercati devono ringraziare la Bce per la determinazione con cui è intervenuta” e “per molti versi queste operazioni sono state un successo” poiché, anche se modesta, l’economia dell’Eurozona ha fatto registrare una crescita uscendo dalla crisi.

… MA NON PER L’INFLAZIONE


Non si può dire altrettanto per l’inflazione. L’obiettivo di mantenerla poco al di sotto del 2% non è stato raggiunto “nonostante i migliori sforzi profusi dalla Bce” e i mercati dicono essenzialmente che “la banca centrale continuerà a non rispettare il suo mandato in materia di inflazione”, commenta Iannelli.

EREDITÀ DIFFICILE PER LAGARDE


“Christine Lagarde – spiega Iannelli - porterà il peso dell'eredità di Draghi con poche munizioni rimaste e un crescente malcontento all'interno del Consiglio direttivo riguardo all'ultimo programma QE. Dovrà usare tutte le sue capacità politiche per navigare in acque ancora travagliate, tra guerre commerciali e un'economia interna in rallentamento”.

NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ


Le attese di Iannelli, quindi, sono di una politica di continuità con un atteggiamento ancora accomodante della Bce: “Ci aspettiamo quindi che la BCE intensifichi i propri sforzi. Gli investitori dovrebbero aspettarsi un aumento degli acquisti di asset, un bilancio più consistente e tassi ancora più bassi, ma senza un'immediata ripresa economica”, conclude Iannelli.
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