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Obbligazioni, opportunità dai cicli divergenti

Dopo un anno difficile per il reddito fisso, secondo Gene R. Tannuzzo di Columbia Threadneedle Investments il 2019 potrebbe offrire risultati interessanti agli investitori che sapranno destreggiarsi tra cicli di credito e politiche monetarie molto divergenti

23 Gennaio 2019 16:21

In un contesto di fine ciclo, per identificare le opportunità più interessanti per investire nel mercato obbligazionario serve comprendere la direzione impressa ai mercati dalle politiche monetarie e dai cicli di credito divergenti. Lo rivela l’analisi di Gene R. Tannuzzo, vice responsabile reddito fisso globale di Columbia Threadneedle Investments. L’esperto identifica quattro cicli distinti:

IL CICLO DELLA POLITICA MONETARIA


A cinque anni dall’inizio di un ciclo di inasprimento, il Federal Open Market Committee è ormai vicino a quello che viene descritto come un tasso neutrale, nota Tannuzzo, secondo cui con ogni probabilità “in assenza di aumento dell’inflazione, è plausibile che la Fed metta in pausa il ciclo di incremento trimestrale dei tassi nel 2019 a favore di un approccio attendista”. Gli altri istituti centrali stanno invece adottando posizioni differenti: la Bce dovrebbe dare il via a un ciclo di rialzi il prossimo anno, mentre la Bank of England potrebbe rivedere la sua politica di tassi d’interesse ridotti se venisse raggiunto un accordo ragionevole sulla Brexit. E anche nei mercati emergenti è probabile che sempre più istituti centrali decideranno di alzare i tassi.

IL CICLO DEL CREDITO SOVRANO


Negli Usa, spiega Tannuzzo, lo scorso anno la crescita si è rivelata superiore alle aspettative, mentre in altri mercati sviluppati ed emergenti è stato riscontrato un rallentamento. Per l’esperto “difficilmente questo scenario si ripeterà nel 2019, in quanto prevediamo una normalizzazione, con una stabilizzazione in Europa e un rimbalzo per i mercati emergenti”. Anche investire in Paesi come Brasile, Messico, Turchia, Argentina e Italia potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata, nonostante le delusioni sul fronte della crescita e delle politiche, ma a condizione che le autorità sappiano gestire il debito in maniera sostenibile e che questi Paesi diano prova di impegno in termini di credibilità istituzionale e prudenza delle politiche fiscali.

IL CICLO DEL CREDITO SOCIETARIO


Se i livelli aggregati di indebitamento in questo settore appaiono superiori rispetto a cinque anni fa, Tannuzzo osserva tuttavia “amplissime divergenze a livello settoriale e geografico”, con “una ripresa degli utili nel settore dell’energia, dei metalli ed estrattivo, dopo tre anni di prezzi in caduta e aumento delle insolvenze”, mentre a livello geografico “i parametri creditizi appaiono più in salute in Europa rispetto agli Stati Uniti, mentre altre aree, come la Cina, presentano oneri debitori più preoccupanti”. Gli spread creditizi appaiano indubbiamente superiori alle medie storiche, e per questo, spiega l’esperto, “ci concentriamo su società e settori capaci di mantenere solidi bilanci per sopportare la potenziale volatilità a venire”.

IL CICLO DEL CREDITO AL CONSUMO


Il 2019 si apre con consumi sui livelli più forti dalla fine della crisi finanziaria, sia negli Stati Uniti che su scala mondiale. La crescita del reddito sta finalmente iniziando a emergere, mentre il debito delle famiglie resta su valori piuttosto contenuti. Nel complesso, secondo Tannuzzo “il contesto è sufficientemente solido per investire in aree del mercato connesse all’immobiliare residenziale e alla spesa per consumi”.

Usa e resto del mondo, il dilemma degli investitori 


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TUTTE LE OPPORTUNITA’


In generale, nota l’esperto, in questa fase “i tassi d’interesse statunitensi appaiono più interessanti, dato che i rendimenti sono saliti notevolmente, e la modalità di reazione della Fed è probabilmente destinata a cambiare”. L’approccio del gestore resta difensivo sui tassi d’interesse in altri mercati sviluppati, in quanto il ciclo di incremento dei tassi è appena iniziato. Sul fronte del credito societario, a preoccupare maggiormente è l’elevato livello di indebitamento tra le aziende statunitensi; tuttavia si ravvisano opportunità legate alle divergenze tra settori e aree geografiche. Per Tannuzzo “il ciclo del credito al consumo appare particolarmente promettente”, e “il credito sovrano, soprattutto nei mercati emergenti, offrirà occasioni appetibili nel 2019 per effetto della netta impennata dei rendimenti, pur restando soggetto ad amplissime differenze tra i vari Paesi”. Dopo un anno negativo per le obbligazioni, il 2019 potrebbe offrire risultati molto più interessanti agli investitori che sapranno destreggiarsi tra cicli di credito e politiche monetarie molto divergenti.
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