Lavoro e tecnologia

Con l’intelligenza artificiale maxi tagli di posti di lavoro, Amazon licenzia 14mila dipendenti

Inizialmente sembrava fossero 30mila, poi è arrivata l'ufficialità dall'azienda. A rischio i lavoratori degli uffici. Nel 2027 potrebbero saltare 160mila nuove assunzioni

di Fabrizio Arnhold 28 Ottobre 2025 10:29

financialounge -  Amazon intelligenza artificiale licenziamenti tecnologia
Una marea di licenziamenti. Amazon taglia 14mila posti di lavoro, per sostituire i dipendenti con l’intelligenza artificiale. Lo scorso giugno il ceo, Andy Jassy, aveva inviato una comunicazione ai dipendenti, rendendo noto che l’azienda aveva intenzione di incrementare proprio l’uso dell’Ai. Nelle ultime ore erano circolate indiscrezioni secondo le quali i tagli sarebbero stati 30mila. Poi è arrivata la nota ufficiale con i licenziamenti reali.

LE POSIZIONI A RISCHIO


Nella nota di Amazon non è specificato in quale parte del mondo avverranno questi 14mila tagli. Si parla solo di una "riduzione globale". I licenziamenti dovrebbero riguardare l'area manageriale e figure impiegate nelle risorse umane e nella pubblicità. Si tratta di circa il 20% dei 350mila impiegati negli uffici. I tagli non dovrebbero interessate chi lavora nei magazzini. I provvedimenti scatteranno già in questi giorni e proseguiranno fino a gennaio. La decisione arriva dopo il grande numero di assunzioni fatte durante la pandemia e a seguito dei massicci investimenti nell’intelligenza artificiale.

AMAZON, SEMPRE PIÙ AUTOMAZIONE


Per ora chi lavora nei magazzini pare abbia il posto salvo. Ma non può dormire sonni tranquilli perché Amazon sta sempre più aumentando l’impiego di robot anche nella logistica e nell’organizzazione dei magazzini. Secondo alcune stime del New York Times, l’azienda potrebbe rinunciare ad assumere oltre 160mila dipendenti entro il 2027. Si prevedono addirittura 600mila posti di lavoro in meno in dieci anni.

L’IMPATTO DELL’AI


Oggi Amazon impiega 1,55 milioni di lavoratori nel mondo. I 14mila licenziamenti annunciati oggi potrebbero essere considerati solo come un primo passo che potrebbe avere ulteriori ripercussioni sulla forza lavoro. L'ufficialità dei tagli arriva alla vigilia della presentazione dei conti trimestrali, attesi per giovedì.

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