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La giornata dei mercati

Le Borse europee vicine alla parità nel finale, Mliano in positivo con le banche

Bper, Banco BPM, Unicredit e Intesa sostengono Piazza Affari. Continuano a pesare i timori su tassi e recessione ma la fiducia dei consumatori nell’Eurozona continua a recuperare. Vendite diffuse sui bond

di Virgilio Chelli Aggiornato al 20/12/2022 17:25
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20/12/2022 17:25


L’azionario europeo recupera gran parte delle perdite iniziali e si porta vicino alla parità alle battute finali con Milano che riesce a recuperare il segno più grazie ai rialzi consistenti messi a segno dai titoli bancari, in particolare Bper, Banco BPM e Unicredit. Anche nel resto d’Europa le azioni finanziarie hanno sostenuto le quotazioni. Restano in negativo invece a Piazza Affari alcune utility, i titoli legati al lusso e alcuni industriali. L’umore degli investitori resta influenzato negativamente dalle prospettive dell’economia e di ulteriori rialzi dei tassi delle banche centrali, con anche la Banca del Giappone, ultima ancora rimasta del basso costo del denaro che si è mossa inaspettatamente in direzione restrittiva. Intanto l’indice di fiducia dei consumatori dell’Eurozona continua a recuperare dai recenti minimi portandosi a -22,2 punti a dicembre dopo il record negativo di -28,7 punti toccato a settembre. Dalla Germania sono arrivati anche nuovi segni di allentamento delle tensioni inflazionistiche con l’indice dei prezzi alla produzione al livello sempre elevato del 28,2% a novembre ma ben sotto la crescita del 34,5% di ottobre, meglio delle attese di mercato e ai minimi da febbraio.

Dopo la mossa della banca centrale giapponese sono proseguite vendite diffuse ma contenute sul reddito fisso globale, con il rendimento del BTP italiano che viaggia al 4,46%. Prosegue anche il recupero di euro contro dollaro sopra quota 1,06 mentre il prezzo del petrolio oscilla intorno ai minimi recenti.

20/12/2022 12:10


Dopo aver ritestato i minimi da un mese l’azionario europeo limita i cali intorno al mezzo punto percentuale con Milano che recupera gran parte delle perdite portandosi sopra quota 23.600 punti dell’indice FTSE Mib, mentre i futures sui principali indici di Wall Street scambiano intorno alla parità. L’umore degli investitori resta disturbato dalle prospettive dell’economia e di ulteriori rialzi dei tassi delle banche centrali con anche la Banca del Giappone che si è mossa inaspettatamente in direzione restrittiva sui tassi a lunga scadenza. Intanto arrivano dalla Germania nuovi segni di allentamento delle tensioni inflazionistiche mentre si deteriorano i conti con l'estero dell'intera area europea.

A Milano continuano a muoversi in territorio negativo le utility e alcuni titoli legati all’energia tra cui A2A, Saipem e Italgas, mentre anche Nexi, Interpump Group, Inwit e Campari viaggiano in rosso. I titoli finanziari e bancari performano meglio e scambiano intorno alla parità. Dal fronte macro si segnala il dato sulle partite correnti dell’Euro Area finite in deficit per 4,4 miliardi a ottobre contro un surplus di 6,51 miliardi un anno prima, con le importazioni spinte al rialzo dal caro energia. Intanto dalla Germania arrivano nuovi segnali di allentamento delle pressioni inflazionistiche con l’indice dei prezzi alla produzione al livello sempre elevato del 28,2% a novembre ma ben sotto la crescita del 34,5% di ottobre, meglio delle attese di mercato e ai minimi da febbraio.

Sul fronte delle commodity il petrolio recupera qualcosa ma i prezzi restano vicini ai minimi di periodo, con il Brent a 80 dollari e il WTI a 76 dollari il barile. Sul forex lo yen strappa al rialzo dopo la mossa della Banca del Giappone mentre l’euro continua il lento recupero contro dollaro. Nel reddito fisso rendimenti in lieve rialzo per i titoli di Stato sia in USA che in Europa.
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