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Qatargate e libertà a Bruxelles

Lo scandalo Qatargate è una delle accuse più pesanti a colpire le istituzioni europee, tanto da far interrogare l’Unione sulle proprie regolamentazioni interne

di Lorenzo Cleopazzo 18 Dicembre 2022 09:30
financialounge -  economia geopolitica qatargate sunday view

“Guardate alla libertà come la vera fortuna, al coraggio come alla sola libertà, e non datevi pensiero dei pericoli”.

C’era una tradizione nell’Atene antica: commemorare i caduti a difesa della patria. Ogni anno si sceglieva un uomo politico di spicco per tenere un discorso che bloccava tutta la città-stato, e nell’inverno del 430 a.C., agli inizi della Guerra del Peloponneso, il compitò spettò a Pericle. Il virgolettato che hai appena letto è suo.

Uomini d’altri tempi, diremmo noi; figure che forse non avrebbero avuto niente a che vedere con scandali come quello del Qatargate. Accuse di corruzione che fanno tremare i palazzi di Bruxelles e che interrogano le più alte cariche europee sulla libertà di certe figure e sul modo in cui viene esercitata all’interno della democrazia.

TRASPARENZA


Al centro della bufera troviamo Eva Kaili, ormai ex eurodeputata e vicepresidente del Parlamento Europeo, interrogata e arrestata perché avrebbe ricevuto soldi dal Qatar in cambio di un suo ruolo in difesa della monarchia del Golfo Persico in vista dei mondiali di calcio. E sappiamo che di cose da difendere ne aveva.

La questione ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora, mettendo in discussione un intero ecosistema politico. Insieme alla Kaili, infatti, ci sono anche altre figure coinvolte nella questione, legate chi al Parlamento Europeo, chi ad alcune Ong e chi alle famigerate lobby. Queste possono sembrare delle presenze oscure e maligne, ma in realtà sono iscritte all’interno del Registro per la Trasparenza e il loro operato è regolamentato all’interno delle istituzioni UE da un codice di condotta. Tutte cose che permettono ai lobbisti di girare indisturbati per i luoghi della vita politica europea, ma che non fanno dormire sonni sereni a chi di dovere.

Le normative in materia infatti lasciano più di una zona grigia, dove chi lo vuole può muoversi più o meno in libertà. Ovviamente sta ai singoli definire come usare questa libertà.

RIPETIZIONI DI LIBERTÀ


La questione della libertà è uno dei temi più inflazionati della filosofia. Si sono spesi fiumi d’inchiostro e chilometri di carta in merito, ma in qualche modo la storia lo ricaccia sempre fuori. In particolare c’è qualcuno nell’Atene antica che ci ha ricamato su giusto due o tre libri: si chiamava Aristocle, ma forse lo conosci col nome di Platone.

Tra i suoi best seller il nostro filosofo scrisse un bel mattone intitolato ‘Repubblica’, che però in realtà è un titolo clickbait: infatti non è un manuale di politica, o quantomeno non nel senso più stretto del termine. Contrariamente a quello che si pensa, lo scopo di quelle pagine non è descrivere una città ideale, ma di parlarci della correlazione tra felicità e giustizia.

Ora, il concetto di “giusto” platonico è un’Idea - con la i maiuscola - oggettiva, ma noi possiamo ricercarla giorno dopo giorno, incanalando la nostra libertà verso le azioni migliori possibili. Questo è ciò che dovrebbero fare i politici, che Platone vorrebbe quantomeno dediti alla filosofia, se non filosofi a tutti gli effetti. Questi di fronte alla propria gente agirebbero in modo da diffondere proprio la virtù di vivere secondo giustizia, mostrando questa massima espressione della libertà. Anche se parlarne collegandola al Qatargate o fa apparire Platone un povero illuso, oppure i nostri tempi come incredibilmente immorali.

Ma siamo davvero sicuri che non ci sia una terza via?

LE PAROLE GIUSTE


Pericle ci parlava della libertà assieme al coraggio, caratteristica che un buon politico ateniese doveva avere sempre con sé, ma che a volte mancava. E se persino nella ‘Scuola dell’Ellade’ non ci si poteva affidare a certe figure, cosa possiamo dire noi contemporanei dopo lo scandalo Qatargate? Forse meglio prendere in prestito le parole di Roberta Metsola che si è detta “infuriata e dispiaciuta”.

Ecco meglio prendere queste di parole, perché quelle spese dalla Kaili in difesa del Qatar - “Il Qatar è all’avanguardia per i diritti civili” – a quanto pare non attirano troppa benevolenza.

Sempre Metsola ha usato parole forti in merito alla vicenda, dicendo che “la democrazia europea è sotto attacco”. Questo virgolettato però sottintende che ora tocca a chi c’è difendere la solidità UE dai mali usciti da questo vaso di Pandora, così come Pericle nel suo discorso inneggiava al coraggio degli ateniesi caduti per difendere la propria città e Platone nel suo libro ci parla dell’agire in maniera giusta. Perché di tutte le parole dette, scritte e pensate sul fattaccio europeo – tra cui queste che stai leggendo – rimane sì lo sconforto, ma anche – io credo – la fiducia che l’Europa si dimostri davvero Unione, con coraggio e giustizia. E poco importa se non sarà il “giusto” perfetto e oggettivo platonico, a noialtri basta che si remi tutti assieme nella direzione migliore possibile.

BONUS TRACK


La libertà è tutelata all’interno della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, la stessa libertà che per Platone consiste nell’essere padrone di sé stessi, facendo poco conto delle ricchezze e concentrandosi sulle azioni giuste. Lo stesso Platone che passò i suoi insegnamenti ai suoi allievi e discepoli, tra i quali figurava un certo Aristotele. Lo stesso filosofo che ha dato il nome all’università frequentata dalla Kaili.

La stessa europarlamentare che… Beh ormai lo sai.
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