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Morgan Stanley IM: “Il rally del mercato può proseguire ma meglio bilanciare i rischi”

Jim Caron (Morgan Stanley Investment Management) non esclude che il rally delle attività a rischio possa proseguire e, per il momento, privilegia le obbligazioni a breve e di alta qualità e selezionati settori azionari

di Leo Campagna 6 Dicembre 2022 12:02
financialounge -  FED inflazione Jim Caron mercati Morgan Stanley

Ultimamente si è discusso molto del rally degli asset rischiosi e ci si chiede se questo trend di mercato possa essere sbagliato e indurre gli investitori a fare passi falsi. “Non credo che il mercato abbia torto, tuttavia il posizionamento potrebbe esserlo” fa sapere Jim Caron gestore di portafoglio di Morgan Stanley Investment Management.

AUMENTATA LA PROBABILITA’ DI UN ATTERRAGGIO MORBIDO


Non c'è dubbio, secondo il manager, che la probabilità di un atterraggio morbido sia aumentata con l'inflazione in calo e con la Fed forse meno incline a restringere la politica monetaria. Questo giustifica un rally degli asset di rischio che però deve far riflettere anche di alcuni rischi e del fatto che le posizioni tecniche potrebbero prevalere sui fondamentali a lungo termine.

LA QUESTIONE CRUCIALE


“Partiamo dai fondamentali. La questione cruciale non consiste nel portare l'inflazione al 2% quanto piuttosto mantenerla intorno a quel livello” riferisce Caron. Infatti creare un allentamento delle condizioni finanziarie troppo presto riduce le probabilità che i prezzi al consumo scendano all'obiettivo e vi rimangano e questo potrebbe determinare un errore nella politica monetaria perché potrebbe causare un secondo ciclo di effetti dell'inflazione e indurre la Fed a rialzare i tassi in modo più aggressivo in seguito.

IL RISCHIO PRINCIPALE DI CUI TUTTI DOBBIAMO PREOCCUPARCI


“Questo è il rischio principale di cui tutti dobbiamo preoccuparci. Esiste infatti il rischio di una recessione prima, ma più mite, di quanto avremmo altrimenti previsto. Ma se non si combatte con successo l'inflazione, avremo una recessione più tardi con un atterraggio dell’economia più difficile” spiega Caron. L'inflazione sta diminuendo ed è probabile che continui a scendere nel 2023 sia per il calo dei prezzi delle commodities e sia per il confronto con i prezzi (già alti) di 12 mesi prima. Al contempo, tuttavia, il mercato del lavoro, pur rallentando, rimarrà nel complesso probabilmente forte e questo fa aumentare i salari reali (al netto dell'inflazione) e mantiene alti i consumi.

BILANCIARE IL RISCHIO


“Se l'inflazione non diminuisce in modo durevole e la Fed dovesse mantenere i tassi ufficiali più alti più a lungo e, probabilmente, riavviare un ciclo di aumento dei tassi, si avrà un impatto nettamente negativo sui prezzi delle attività rischiose. Ecco perché è cruciale bilanciare il rischio tra un atterraggio morbido e un errore politico che potrebbe scompaginare la narrazione ad un certo punto del prossimo anno” argomenta il manager di Morgan Stanley IM.

FOCUS SULLE OBBLIGAZIONI CON SCADENZA TRE ANNI DI ALTA QUALITA’


Secondo Caron, non è un tema in discussione adesso quanto piuttosto per il prossimo anno, perché fino ad allora i prezzi delle attività dovrebbero proseguire il rally. “Nel frattempo, nel reddito fisso privilegiamo i titoli con scadenza tre anni e gli emittenti di alta qualità che evidenziano un buon rapporto rischio / rendimento. Osservando alcuni recenti dati di bilancio sembrerebbe che gli utili azionari si manterranno più alti di quanto molti sospettassero in precedenza. Almeno per quanto riguarda i settori che hanno traiano i listini (finanziari, industriali e materiali di base) che appare infatti imminente un forte calo degli utili” conclude il gestore di portafoglio di Morgan Stanley Investment Management.
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