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Per J.P. Morgan nel 2023 proseguirà il rally del debito emergente

Secondo il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management il debito dei mercati emergenti in valuta locale, il prossimo anno, potrebbe essere destinato a performance positivamente rispetto ad altri settori del reddito fisso

di Anna Patti 3 Dicembre 2022 09:30
financialounge -  debito emergente JP Morgan Asset Management mercati obbligazionario

In questo momento il primo pensiero degli investitori obbligazionari è l’inflazione. Tuttavia se si pensa ai fondamentali del debito emergente, si deve anche tener conto della traiettoria di crescita relativa rispetto ai Mercati Sviluppati e degli effetti generati dalle valute emergenti. Mentre le Banche Centrali dei Mercati Sviluppati continuano ad attuare manovre restrittive, molte di quelle dei Mercati Emergenti stanno per portare a termine il ciclo dei rialzi.

LE BANCHE CENTRALI DEI PAESI EMERGENTI


Finora, dall’inizio del 2021 le Banche Centrali dei Paesi Emergenti hanno complessivamente innalzato i tassi d’interesse di 9770 punti base (pb) in 18 Paesi. Questo ha consentito loro di controllare meglio le rispettive economie e di difendere la crescita con maggior vigore rispetto al passato. Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management ritiene che nel 2023 si verificherà una ripresa più rapida della crescita nei Mercati Emergenti che non nei Mercati Sviluppati, una dinamica che dovrebbe portare il differenziale di crescita medio del 2022 da1 punto percentuale a 3,4 pp. Inoltre per chi investe nei mercati emergenti va considerata la forza del dollaro statunitense che si è mosso al rialzo per gran parte dell’anno. Anche se il rallentamento recente dell’inflazione USA potrebbe comportare un futuro indebolimento del dollaro, questo giocherebbe a favore del debito emergente in valuta locale.

VALUTAZIONI QUANTITATIVE


In termini di valutazioni, sia i rendimenti dei Mercati Sviluppati che quelli dei Mercati Emergenti in valuta locale sono aumentati in maniera strettamente correlata. Negli ultimi tempi, sottolineano gli esperti di J. P. Morgan AM, i titoli di Stato emergenti in valuta locale hanno sovraperformato i Treasury statunitensi decennali e nell’ultimo mese i rendimenti sono scesi di circa 50 pb. La contrazione del differenziale di rendimento fra i titoli di Stato dei Mercati Emergenti in valuta locale e i Treasury statunitensi riflette la solidità relativa dei fondamentali dei Mercati Emergenti rispetto ai Mercati Sviluppati. Va inoltre considerato che un rendimento positivo dei tassi locali e delle valute emergenti offre alla classe di attivi la possibilità di sovraperformare altri settori del reddito fisso, un vantaggio che si aggiunge ai benefici tangibili di diversificazione rispetto ai Treasury statunitensi.

FONDI OBBLIGAZIONARI DEI MERCATI EMERGENTI


Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management rivela che il posizionamento degli investitori nelle valute e nei tassi dei Mercati Emergenti è al minimo dal taper tantrum del 2014. Sebbene la dinamica dei deflussi si sia attenuata, gli investitori hanno continuato a uscire dai fondi obbligazionari in valuta locale che, da inizio anno, hanno visto defluire capitali per USD 42 miliardi, metà dei quali dai soli fondi dedicati della Cina. Tuttavia è possibile che si sia raggiunto un punto di svolta perché recentemente i fondi obbligazionari dei Mercati Emergenti in valuta locale (Cina esclusa) hanno registrato afflussi settimanali per la prima volta da agosto 2022. In generale gli investitori cercano di aumentare l’esposizione al reddito fisso emergente prima tramite i tassi e poi tramite il credito.

PROSPETTIVE PER IL 2023


Gli esperti di J. P. Morgan AM sono convinti che il prossimo anno il rally dei rendimenti del debito emergente in valuta locale proseguirà. Le valutazioni delle obbligazioni dei Mercati Emergenti in valuta locale sono convenienti: i rendimenti nominali arrivano fino al 15% e quelli reali all’8%, considerato anche che il rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti e le aspettative che la Fed cominci a rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi rendono la componente “valute emergenti” più interessante. Se si aggiunge anche la maggiore solidità relativa dei fondamentali rispetto ai cicli precedenti e un quadro tecnico positivo, si capisce che il debito emergente in valuta locale potrebbe essere destinato a performance vigorose rispetto ad altri settori del reddito fisso. Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM chiarisce che nel valutare la performance è di fondamentale importanza considerare la valuta di riferimento dell’investitore in quanto potrebbero entrare in gioco altri aspetti legati ai cambi.
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