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La giornata dei mercati

Borse Europee in modesto calo nel finale dopo dato sull’occupazione USA

Le azioni del vecchio continente registrano un diffuso ma frazionale segno meno nel finale dell’ultimo giorno della settimana dopo la creazione di più posti di lavoro delle attese mentre i salari orari accelerano

di Virgilio Chelli Aggiornato al 02/12/2022 17:30
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02/12/2022 17:30


Finale di settimana in territorio frazionalmente negativo per i principali indici azionari europei che nella seconda parte della seduta sono stati impattati da un dato USA sul lavoro più forte delle attese, che punta a pressioni inflattive tenaci. A novembre i nuovi posti creati dall’economia americana sono stati 263.000 contro i 200.000 attesi, con un tasso di disoccupazione fermo al 3,7%, mentre le paghe orarie sono aumentate a velocità doppia del previsto, +0,6% invece del +0,3% di stime del mercato. L’effetto è stato di alimentare i timori che per la Fed diventi più difficile rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi, come indicato dal presidente della Banca Centrale Jay Powell.

Nonostante un certo rallentamento, il mercato del lavoro americano continua a mostrare una notevole forza, evidenziando una tenacia dei fattori alle radici dell’inflazione che sembra rendere più difficile il lavoro della Fed per contenerla, in particolare sul fronte delle tensioni salariali. In Europa invece arrivano nuovi segni di rallentamento dell’inflazione con l’indice dei prezzi alla produzione sempre a livelli elevate a ottobre ma in crescita più contenuta al 30,8 % dal 41,9% di settembre e dal record storico del 43,4% di agosto.

Le principali Borse europee contengono comunque i cali entro un paio di decimali con Milano in linea con le altre. Intanto il dollaro recupera qualcosa rispetto alle principali valute mentre i rendimenti dei titoli di Stato guadagnano qualche punto, con quello del BTP decennale italiano che si tiene comunque sotto il 3,8%. A Milano l’indice FTSE Mib tiene quota 24.600 punti con i titoli energetici in calo più marcato mentre continuano le consultazioni tra i leader della UE sul tetto alle esportazioni di petrolio della Russia. Anche i titoli dei consumi discrezionali sono in perdita con Moncler, mentre le banche scambiano in territorio positivo.

02/12/2022 15:40


A novembre i nuovi posti creati dall’economia USA sono stati 263.000 contro i 200.000 attesi, con un tasso di disoccupazione fermo al 3,7%, mentre le paghe orarie sono aumentate il doppio del previsto, +0,6% invece del +0,3% di stime del mercato. L’effetto è stato di spingere i prezzi delle azioni europee in territorio negativo insieme ai futures dei principali indici di Wall Street.

In pratica, nonostante un certo rallentamento, il mercato americano continua a mostrare una notevole forza, mostrando una tenacia dei fattori alle radici dell’inflazione che sembra rendere più difficile il lavoro della Fed per contenerla. Ora gli investitori sono meno fiduciosi che il ritmo della stretta monetaria possa rallentare significativamente all’inizio del prossimo anno. In Europa invece arrivano nuovi segni di rallentamento dell’inflazione con l’indice dei prezzi alla produzione sempre a livelli elevate a ottobre ma in crescita più contenuta al 30,8 % dal 41,9% di settembre e dal record storico del 43,4% di agosto.

Le principali Borse europee contengono comunque i cali entro un paio di decimali con Milano in linea con le altre mentre i principali indici di Wall Street ai primi scambi si muovono in netto calo con il Nasdaq in flessione oltre il punto percentuale.
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