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La giornata sui mercati

Super dollaro e timori di una recessione globale mandano le Borse in pesante rosso

La prospettiva di tassi americani al 4,5% penalizza le Borse globali e aumenta il rischio di una recessione economica in arrivo. Piazza Affari peggiore in Europa, fiducia in calo su tutti i listini europei

di Antonio Cardarelli 28 Settembre 2022 09:20
financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari

Avvio complicato per le Borse europee, che seguono l'andamento di Wall Street e aprono la seduta in calo. A Piazza Affari il Ftse Mib arriva a perdere oltre il 2%, peggiore in Europa, e abbandona la quota dei 21mila punti. Anche Parigi, Londra e Francoforte segnano cali superiori all'1,5%. Spread tra Btp e Bund stabile in avvio a 251 punti base.

PROBABILITÀ DI UNA RECESSIONE IN AUMENTO


Wall Street conferma di essere entrata in territorio "orso" (-20% da un suo recente massimo) con la sesta chiusura consecutiva in calo. Il Dow Jones ha perso lo 0,42%, l'S&P 500 lo 0,2% mentre il Nasdaq ha chiuso a + 0,25%. I timori di una recessione globale sono sempre più alti. Secondo Ned Davis Research la probabilità che si verifichi è al 98% mentre Michael Wilson, analista di Morgan Stanley, ha sottolineato che storicamente un dollaro così forte conduce "a qualche tipo di crisi finanziaria/economica".

FED INFLESSIBILE SULL'INFLAZIONE


Il dollaro prosegue la sua corsa sia nei confronti dell'euro (cambio a 0,956) che nei confronti della sterlina (1,068), che martedì ha fallito il tentativo di rimbalzo. Ma è l'atteggiamento inflessibile nei confronti dell'inflazione da parte della Federal Reserve, la banca centrale americana, a preoccupare di più i mercati in questa fase. "Gli Stati Uniti hanno un serio problema con l'inflazione. La credibilità della Federal Reserve è a rischio, dobbiamo rispondere all'inflazione in modo appropriato: la Fed ha la possibilità di riportarla sotto controllo a un passo relativamente rapido", ha detto James Bullard, presidente della Fed di St. Louis. Secondo Bullard i tassi potrebbero arrivare al 4,5% prima di cominciare a scendere. Al momento sono tra il 3,25 e il 3,5%. Il rendimento del Treasury Usa decennale ha toccato il 4%, un livello che non si vedeva dal 2010.

BTP, RENDIMENTI IN CRESCITA


In salita anche il rendimento del Btp decennale italiano, che in attesa della formazione del nuovo governo sale al 4,8%, vicino ai livelli della Grecia. Occhi puntati sui nomi che Giorgia Meloni sceglierà per i ministeri chiave, a cominciare da quello dell'Economia. Intanto lo stesso ministero si prepara a rivedere le stime di crescita del Paese e gli obiettivi di finanza pubblica. Venerdì l'agenzia di rating Moody's emetterà un giudizio sull'Italia mentre domani è in programma un'asta per 6,25 miliardi di euro di Btp con scadenza 5 e 10 anni.

BORSE ASIATICHE IN ROSSO


In Asia chiusura in ribasso per la Borsa di Tokyo, che segue la scia di Wall Street e cede l'1,5%. Seduta molto complicata a Hong Kong, dove l'indice principale, a poco dalla chiusura, cede oltre il 3%. Male anche la Borsa di Shanghai, che perdo l'1,5%. La prospettiva di un aumento dei tassi d'interesse fino al 4,5% da parte della Federal Reserve sta penalizzando i mercati asiatici, come ha spiegato un ex funzionario della Banca centrale cinese.

MATERIE PRIME IN CALO, TRANNE IL GAS


Intanto il super dollaro continua a pesare sulle materie prime. Il petrolio perde quota, con il Brent novembre in calo dell'1,39% a 85,07 dollari al barile e il Wti giù dell'1,47% a 77,35 dollari. In calo anche l'oro (-0,3% a 1.630 dollari l'oncia) e l'argento, ai minimi da tre settimane. Unica eccezione è il gas, che sul Ttf di Amsterdam sale dell'11% a 207 dollari al megawattora dopo le perdite registrate nei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico. Perdite dovute, con molta probabilità, ad atti di sabotaggio.
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