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AllianzGI: 'Recessione Usa in arrivo ma dati segnalano economia in salute'

Il weekly outlook di AllianzGI di Greg Meier, Director, Senior Economist, Global Economics & Strategy, spiega che un segno meno non fotografa lo stato reale dell’economia, che prima o poi andrà in contrazione

di Virgilio Chelli 15 Luglio 2022 19:00
financialounge -  AllianzGI Greg Meier recessione

L’inizio del 2022 lasciava presagire un anno positivo: crescita globale solida, azioni ai record, pandemia in fase conclusiva mentre in Europa regnava la pace. Il quadro è cambiato radicalmente con le azioni strette in una morsa ribassista, l’Ucraina solcata dai carri armati e la Cina ancora alle prese con Omicron, mentre abbondano i timori di recessione. Una situazione che prelude chiaramente a tempi ancora più duri, soprattutto per un’Europa dipendente dall’energia della Russia. Se interromperà le forniture di gas forse la recessione sarà inevitabile, e la tentazione di chiudere i rubinetti potrebbe aumentare con l’avvicinarsi della stagione fredda.

GIÀ IN RECESSIONE TECNICA


È il quadro da cui parte l’analisi del weekly outlook di Allianz Global Investors a cura di Greg Meier, Director, Senior Economist, Global Economics & Strategy, e titolato "Non ti rendi conto di quello che hai (finché non lo perdi)". Qualcuno parla di recessione già in atto negli USA, secondo AllianzGI un’ipotesi da non escludere. Nel primo trimestre l’economia è arretrata dell’1,6% e il tracker del PIL della Fed di Atlanta per il secondo segna -1,2%. Se la previsione è corretta, gli USA sono già entrati in “recessione tecnica”, vale a dire due trimestri consecutivi di PIL negativo.

MA PER FATTORI ESTERNI


Ma Meier ricorda che l’America segue una definizione di recessione diversa dagli altri Paesi, con il National Bureau of Economic Research che esamina una serie di fattori per determinare il punto minimo e massimo di un ciclo. Fattori quali crescita dei salari, lavoro domestico, produzione industriale, spesa al consumo reale, che evidenziano tuttora un trend per lo più rialzista. La dicotomia viene spiegata da AllianzGI con il fatto che la debolezza nel primo semestre si deve quasi interamente a componenti non interne o destinate a un ritorno alla media, esclusi i quali gli USA sono ancora in crescita, anche a un passo rallentato.

IN ARRIVO SU UN ORIZZONTE LUNGO


Secondo Meier l’ultimo dato sull’occupazione è una prova lampante che gli Usa non sono in recessione, con 372.000 nuovi posti e una disoccupazione ancora vicina ai minimi in 50 anni. Non si esclude però la possibilità di una recessione futura. Allungando l’orizzonte, le probabilità di contrazione salgono in effetti al 100%, ma lo slancio economico potrebbe essere abbastanza forte da alimentare la crescita per tutto il 2022. Secondo AllianzGI le previsioni dipenderanno dall’inflazione e dall’aumento dei tassi della Fed.

OCCHI SU TRIMESTRALI, DATI MACRO E BANCHE CENTRALI


Ora mercati e investitori guardano alle trimestrali, alla politica monetaria e a una quantità di dati macro. Dall’Asia sono in arrivo i dati su commercio e inflazione in Giappone, importanti per le prossime mosse della Banca centrale. Inflazione e politica monetaria saranno al centro dell’attenzione anche nell’Eurozona, dove sono attesi i dati sul CPI e la decisione della Bce, che ha già preannunciato un rialzo di 25 punti base. Sull’altra sponda dell’Atlantico, occhi sono puntati sul mercato immobiliare dopo l’aumento dei mutui, che potrebbero riflettersi sulle vendite di case e sulla fiducia dei costruttori.
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