L'analisi

Dollaro ancora forte nel breve termine, poi il supporto dovrebbe venir meno

Generali Investments, in un commento di Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research, ritiene improbabile che il supporto al dollaro persista sino a fine anno, poi arriverà il rimbalzo dell’euro

di Stefano Caratelli 12 Luglio 2022 18:00

financialounge -  Generali Investments Thomas Hempell
La guerra in Ucraina, le incertezze sulla politica monetaria e sulle mosse delle banche centrali, e la profondità del rallentamento economico contribuiranno a consolidare la prudenza degli investitori. Il dollaro americano è una valuta anticiclica che beneficia del rallentamento globale e della maggiore avversione al rischio.

INCERTEZZE GEOPOLITICHE E MONETARIE


Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research di Generali Investments, sottolinea che nonostante le valutazioni elevate i fattori di supporto al biglietto verde non cederanno presto. In particolare, è improbabile che le incertezze geopolitiche e sull'ulteriore percorso delle banche centrali, vale a dire quanto velocemente procederanno e con quale livello di inasprimento, diminuiscano molto rapidamente, mantenendo così il dollaro sostenuto.

VALUTAZIONI GIA’ ELEVATE


Dall’altro lato, secondo Hempell, è difficile ignorare le già elevate valutazioni raggiunte dalla moneta USA. Il suo valore reale effettivo corretto per l'inflazione è del 15% superiore alla media di lungo termine. Il modello di Generali Investments sul cambio euro/dollaro indica addirittura un superamento del 20%. Ed il dollaro si distingue anche per un movimento più forte di quasi l'8% rispetto a quanto suggerirebbe la correlazione rendimento/FX per quest'anno.

UCRAINA ELEMENTO CHIAVE


Secondo l’esperto di Generali Investments, l’elemento chiave da tenere d'occhio è l'inversione dell'incertezza geopolitica e politica insolitamente elevata. Una volta che le tensioni sull'Ucraina si saranno allentate e il rischio di recessione nell'area dell'euro si sarà ritirato, è probabile che la fortuna del dollaro cambi e che l'euro rimbalzi da livelli molto bassi.

VERSO IL PICCO DELL’INFLAZIONE


L'altro ingrediente fondamentale per un'inversione di tendenza segnalato da Hempell è la diminuzione dell'incertezza politica. L'inflazione dovrebbe aggirarsi intorno all'8% nelle economie avanzate durante i mesi estivi: quando emergeranno le prove del picco di inflazione, anche l'incertezza politica verrà progressivamente meno, erodendo un ulteriore elemento chiave di supporto al dollaro.

RIMBALZO DELL’EURO PIU’ AVANTI NELL’ANNO


Nel complesso, l’esperto di Generali Investments vede in conclusione prospettive inclinate verso un'ulteriore forza del dollaro a breve termine, seguita da un rimbalzo dell'euro/dollaro più avanti nell'anno e nel 2023.

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