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Fidelity: "Bce, il rischio è fare troppo e troppo in fretta"

Anna Stupnytska, Global Macro Economist di Fidelity International, analizza le mosse della Bce per contrastare l'inflazione e confronta le scelte con quelle della Federal Reserve americana

di Redazione 11 Giugno 2022 09:30
financialounge -  Anna Stupnytska BCE Fidelity International Morning News politica monetaria

Il meeting di giugno della Banca centrale europea ha rispettato le attese. Christine Lagarde ha annunciato la fine del piano APP il primo luglio 2022. Inoltre, il comunicato ha delineato il percorso di rialzo dei tassi di interesse, che partirà a luglio con 25 punti base. Successivamente è già programmato un altro rialzo a settembre, la cui entità dipenderà dalle prospettive aggiornate sull'inflazione a medio termine.

RIALZO GRADUALE MA SOSTENUTO


In altre parole, la Bce ha posto le basi per la normalizzazione monetaria, con un percorso di rialzo dei tassi che dovrebbe essere "graduale ma sostenuto". Il comunicato ha inoltre ribadito il forte impegno ad adeguare i reinvestimenti del PEPP in caso di nuova frammentazione del mercato, ma non ha fornito alcun dettaglio su un potenziale strumento di gestione degli spread. Come sottolinea Anna Stupnytska, Global Macro Economist di Fidelity International, le continue sorprese al rialzo dell'inflazione europea, e la sua persistenza, stanno aumentando la pressione sulla Bce affinché anticipi la normalizzazione della politica.

PRESSIONE SULL BCE ANCHE DALLA FED


L'inasprimento della Federal Reserve, che ha iniziato già il rialzo dei tassi nel tentativo di contrastare un'inflazione mai così alta dal 1981 negli Usa, aggiunge pressione sulla Bce. "Il rapido ampliamento dei differenziali di politica monetaria rispetto alla Fed rappresenta una sfida per la BCE, con la rivalutazione dell'Euro-Dollaro sotto i riflettori", spiega Stupnytska. "Ma fare troppo e troppo presto sarebbe probabilmente una strategia più rischiosa per la Bce, alla luce dell'indebolimento della crescita e del rischio di frammentazione degli spread dei Paesi periferici", aggiunge.

DIFFICILE UNA SERIE RAPIDA DI RIALZI


I venti contrari legati alla guerra in Ucraina, alla politica cinese zero Covid e all'inasprimento delle condizioni finanziarie globali continueranno a pesare sulla crescita dell'Eurozona, portando probabilmente a una recessione nei prossimi mesi. Secondo Anna Stupnytska, i tempi e l'entità degli effetti dipendono in larga misura dagli ulteriori sviluppi in queste tre aree, nonché dalla risposta della politica fiscale allo shock energetico. "Riteniamo possa essere difficile per la Bce eseguire un rapido ritorno ai tassi positivi, dati i vincoli di crescita e frammentazione, e che il percorso di inasprimento sarà meno in salita e più breve di quanto attualmente implicito nei prezzi di mercato. Anche se un nuovo strumento di gestione degli spread potrebbe aiutare a prevenire la loro frammentazione, probabilmente comporterà una nuova serie di problemi per la Bce”, conclude l'esperta di Fidelity International.
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