L'analisi
Generali Investments cauta su azioni e High Yield, per ora preferisce credito di qualità
L’Outlook mensile firmato da Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research, non vede comunque recessione dietro l’angolo, prevede spazio di rialzo dei rendimenti limitato e una la Fed meno aggressiva
di Virgilio Chelli 7 Giugno 2022 10:18
Le principali banche centrali stanno cercando di recuperare velocemente terreno dopo essere rimaste dietro la curva per la sorprendente impennata dell’inflazione. Questo in parte rassicura ma accresce le preoccupazioni per la crescita. La recessione non è dietro all’angolo, per ora, ma i timori di indebolimento della ripresa e dei profitti fanno sì che gli asset rischiosi rimangano sulla difensiva. Le banche centrali per ora daranno seguito a discorsi da falco. Ma il rialzo dei rendimenti è limitato, poiché i meccanismi di auto-correzione, vale a dire i rischi per la crescita e la stabilità finanziaria, stanno prendendo piede. La Fed dovrebbe diventare meno aggressiva entro la fine dell'estate, il che potrebbe ravvivare l'appetito per il rischio.
Sono le principali indicazioni dell’Outlook mensile di Generali Investments titolato “Dalle parole ai fatti, per ora” e firmato da Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research. Gli asset a rischio globali stanno ancora lottando contro il triplo colpo della guerra in Ucraina, della stretta delle banche centrali e delle chiusure delle attività cinesi. Ma secondo Hempell sono in atto cambiamenti significativi. Per la maggior parte del 2022 le preoccupazioni per l'inflazione hanno spinto i tassi al rialzo e gli asset a rischio al ribasso, invertendo le correlazioni di mercato che dominano dalla metà degli anni '90.
L’esperto di Generali Investments spiega che il rialzo dei rendimenti si sta ora scontrando con meccanismi di autocorrezione. Gran parte degli aumenti dei prezzi globali sono legati al lato dell’offerta che le banche centrali non possono controllare. Fed, Bce e le altre banche centrali devono ancora mostrare i denti per evitare che l’aumento delle aspettative di inflazione si trasformi in una spirale salari-prezzi. Ma il contrasto all’inflazione avviene al prezzo di prospettive di crescita più basse. La guerra continua a infuriare, il caro energia e dei generi alimentari intaccano il reddito reale disponibile e la Cina soffoca la crescita in un disperato giro di vite zero-Covid.
Ma la recessione non è ancora dietro l'angolo, poiché le famiglie in Europa e negli Stati Uniti godono di mercati del lavoro solidi, possono attingere a ingenti risparmi in eccesso e i bilanci delle imprese non sembrano affatto in bilico. I rivenditori al dettaglio statunitensi sono però in difficoltà, Walmart e Target mostrano cumuli di scorte invendute, e aspettative di vendita del settore tecnologico e dei media, come Snap e Netflix, mostrano prospettive deteriorate di margini e utili aziendali. La Banca d'Inghilterra è stata la prima a indicare a maggio una vera e propria contrazione dell'attività nel 2023.
I mercati hanno già scontato molte cattive notizie con i recenti ribassi e il posizionamento sembra essere oltremodo ribassista, secondo alcuni indicatori tattici. Ma alla luce dei rischi geopolitici, della forte stretta monetaria e del rallentamento della crescita, Generali Investments mantiene un leggero sottopeso sulle azioni e riduce l’esposizione nel segmento High Yield, prevedendo di investire maggiormente sugli asset di rischio entro la fine dell'estate, se la Fed inizierà a diventare meno aggressiva, come si aspetta.
Mantiene invece per ora la preferenza per il credito ad alto rating, poiché il recente allargamento degli spread rafforza il cuscinetto generato dall’elevato carry. Hempell non esclude una recessione tecnica dell’area euro, ma ce ne vorrebbe una grave per giustificare un significativo allargamento degli spread Investment Grade. Sulle obbligazioni governative, Generali Investments è per una posizione lievemente corta in termini di duration, poiché le prospettive dei rendimenti sono diventate più equilibrate.
Infine l'euro, che ha recuperato il terreno perduto e potrebbe essere destinato a un forte rimbalzo nel corso dell'anno. Nel breve termine, Generali Investments è però cauta nel sottopesare velocemente il dollaro americano, poiché le tensioni sull'Ucraina e le ripercussioni devono ancora raggiungere l'apice e la previsione dei mercati circa sette rialzi dei tassi da parte della Bce fino alla metà del 2023 appare eccessivamente aggressiva.
INVERTITA STORICA CORRELAZIONE
Sono le principali indicazioni dell’Outlook mensile di Generali Investments titolato “Dalle parole ai fatti, per ora” e firmato da Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research. Gli asset a rischio globali stanno ancora lottando contro il triplo colpo della guerra in Ucraina, della stretta delle banche centrali e delle chiusure delle attività cinesi. Ma secondo Hempell sono in atto cambiamenti significativi. Per la maggior parte del 2022 le preoccupazioni per l'inflazione hanno spinto i tassi al rialzo e gli asset a rischio al ribasso, invertendo le correlazioni di mercato che dominano dalla metà degli anni '90.
MECCANISMI DI AUTOCORREZIONE
L’esperto di Generali Investments spiega che il rialzo dei rendimenti si sta ora scontrando con meccanismi di autocorrezione. Gran parte degli aumenti dei prezzi globali sono legati al lato dell’offerta che le banche centrali non possono controllare. Fed, Bce e le altre banche centrali devono ancora mostrare i denti per evitare che l’aumento delle aspettative di inflazione si trasformi in una spirale salari-prezzi. Ma il contrasto all’inflazione avviene al prezzo di prospettive di crescita più basse. La guerra continua a infuriare, il caro energia e dei generi alimentari intaccano il reddito reale disponibile e la Cina soffoca la crescita in un disperato giro di vite zero-Covid.
NESSUNA RECESSIONE MA DETERIORAMENTO
Ma la recessione non è ancora dietro l'angolo, poiché le famiglie in Europa e negli Stati Uniti godono di mercati del lavoro solidi, possono attingere a ingenti risparmi in eccesso e i bilanci delle imprese non sembrano affatto in bilico. I rivenditori al dettaglio statunitensi sono però in difficoltà, Walmart e Target mostrano cumuli di scorte invendute, e aspettative di vendita del settore tecnologico e dei media, come Snap e Netflix, mostrano prospettive deteriorate di margini e utili aziendali. La Banca d'Inghilterra è stata la prima a indicare a maggio una vera e propria contrazione dell'attività nel 2023.
LEGGERO SOTTOPESO SULLE AZIONI, RIDOTTA L’ESPOSIZIONE HIGH YIELD
I mercati hanno già scontato molte cattive notizie con i recenti ribassi e il posizionamento sembra essere oltremodo ribassista, secondo alcuni indicatori tattici. Ma alla luce dei rischi geopolitici, della forte stretta monetaria e del rallentamento della crescita, Generali Investments mantiene un leggero sottopeso sulle azioni e riduce l’esposizione nel segmento High Yield, prevedendo di investire maggiormente sugli asset di rischio entro la fine dell'estate, se la Fed inizierà a diventare meno aggressiva, come si aspetta.
PREFERENZA PER IL CREDITO A ALTO RATING
Mantiene invece per ora la preferenza per il credito ad alto rating, poiché il recente allargamento degli spread rafforza il cuscinetto generato dall’elevato carry. Hempell non esclude una recessione tecnica dell’area euro, ma ce ne vorrebbe una grave per giustificare un significativo allargamento degli spread Investment Grade. Sulle obbligazioni governative, Generali Investments è per una posizione lievemente corta in termini di duration, poiché le prospettive dei rendimenti sono diventate più equilibrate.
POSSIBILE FORTE RIMBALZO DELL’EURO
Infine l'euro, che ha recuperato il terreno perduto e potrebbe essere destinato a un forte rimbalzo nel corso dell'anno. Nel breve termine, Generali Investments è però cauta nel sottopesare velocemente il dollaro americano, poiché le tensioni sull'Ucraina e le ripercussioni devono ancora raggiungere l'apice e la previsione dei mercati circa sette rialzi dei tassi da parte della Bce fino alla metà del 2023 appare eccessivamente aggressiva.