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L'outlook

AllianzGI: "Inflazione in calo? Serve altro tempo"

Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist di AllianzGI, analizza il quadro economico e utilizza il termine "slowflation" per inquadrare il contesto attuale. Oltre alla stretta delle banche centrali pesano guerra e Covid in Cina

di Antonio Cardarelli 6 Giugno 2022 15:23
financialounge -  Allianz Global Investors inflazione stagflazione Stefan Rondorf

L'inflazione continua a tenere in scasso le economie e i mercati. Allianz Global Investors, già lo scorso autunno, aveva parlato di un mix pericoloso di crescita in decelerazione e inflazione in aumento. Da allora le cose non sembrano essere cambiate molto. Anzi, gli investitori dovranno ancora avere pazienza prima di rivedere "il genio dell'inflazione rientrare nella lampada", sostiene Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist di AllianzGI.

L'IMPEGNO DELLE BANCHE CENTRALI


Dal mercato del lavoro americano arrivano ulteriori pressioni sui prezzi e anche in altri Paesi si registrano sorprese negative sul fronte dell’inflazione. Secondo l'esperto di AllianzGI, servirà grande determinazione da parte delle banche centrali, oltre a qualche rialzo dei tassi, per domare l'inflazione. Tuttavia, sottolinea Rondorf, presto o tardi la lotta all’inflazione avviata dalle autorità monetarie innescherà un rallentamento della crescita economica. Ma è presto per parlare di stagflazione.

NON SIAMO ANCORA IN STAGFLAZIONE


Rondorf preferisce usare il termine "slowflation", vale a dire di una crescita più contenuta in presenza di un’inflazione più alta. "I primi segnali di un rallentamento sono causati dagli stessi tassi di inflazione elevati, come nel caso della fiducia dei consumatori. L’aumento dei tassi sui mutui potrebbe comportare un progressivo raffreddamento nel segmento dell’edilizia, così come il rialzo dei prezzi degli immobili", sottolinea l'esperto di AllianzGI.

I FATTORI ESTERNI CHE PESANO SULL'INFLAZIONE


Inoltre, non vanno dimenticati altri due fattori esterni che pesano sulla crescita e alimentano l'inflazione: l’invasione dell’Ucraina e la diffusione della variante Omicron della Covid-19 in Cina, dove la politica "zero Covid" sta avendo ripercussioni sull'intera economia globale. "In ogni caso la Cina non è parte solo del problema, ma probabilmente anche della soluzione - commenta Rondorf - Per raggiungere un tasso di crescita superiore al 5% nel 2022 serviranno maggiori stimoli. Al di là delle promesse delle autorità governative di investimenti nelle infrastrutture pubbliche e di sgravi fiscali, in particolare per le aziende, sul fronte monetario la mossa più recente è stata il taglio sorprendentemente ampio dei tassi sui mutui a 5 anni per sostenere il mercato immobiliare".

CONTESTO SFIDANTE PER GLI INVESTITORI


"In generale - conclude l'esperto di AllianzGI - il contesto di “slowflation” dovrebbe confermarsi sfidante per i mercati finanziari, dati i crescenti timori per la crescita in presenza di tassi di inflazione elevati rispetto alle medie storiche. Gradualmente, le azioni colpite da forti ribassi emesse da società resilienti e di alta qualità potrebbero offrire delle opportunità agli investitori di lungo periodo. Resilienza e perseveranza, ecco quel che serve per percorrere la strada di fronte a noi".
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