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A rischio stop i mutui agevolati per gli under 36

L’aumento dei tassi rende i mutui 100% destinati agli under 36 con la garanzia dello Stato sempre più difficili da ottenere. Nel primo trimestre 2022, questi finanziamenti sono stati il 66% del totale richiesto

di Fabrizio Arnhold 13 Aprile 2022 12:07
financialounge -  garanzia statale giovani immobiliare mutui tassi

L’erogazione dei mutui under 36 a tasso fisso potrebbe fermarsi. Secondo gli esperti di Facile.it, la motivazione sta nella norma che regola l’accesso al Fondo Garanzia Prima casa. Per i giovani che accedono alla garanzia statale il tasso effettivo globale (TEG) proposto dalle banche non può essere superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM) stabilito dalla Banca d’Italia. L’aumento dei tassi registrato nelle ultime settimane, mette a rischio i finanziamenti per i giovani.

ALCUNE BANCHE FERMANO L’EROGAZIONE


Guardando i dati, il TEGM valido a fine giugno è pari a 1,99%, soglia che ha spinto diverse banche a fermare l’erogazione di mutui fissi 100% i cui TEG, a causa dell’aumento in corso dei tassi di interesse, tendono a superare il limite imposto. E la norma, pensata per agevolare, rischia così di diventare un limite.

CONDIZIONI DI MERCATO MUTATE


“La norma, nata come strumento a difesa dei giovani, si sta trasformando in un ostacolo”, spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it. “Il cortocircuito nasce dal fatto che il TEGM oggi in vigore è stato calcolato sulla base dei tassi riferiti al periodo ottobre-dicembre 2021, quando le condizioni di mercato erano nettamente più basse”. Ma l’inflazione in aumento si è fatta sentire anche sui tassi dei mutui, così diverse banche faticano a stare sotto la soglia legale e, quindi, non possono più proporre mutui 100% under 36 a tasso fisso.

OFFERTE A RISCHIO


Se i tassi dei mutui continuassero a salire nei prossimi mesi, queste offerte pensate per agevolare il finanziamento per l’acquisto della prima casa dei giovani, potrebbero di fatto scomparire. Ipotesi che provocherebbe un danno per l’intero mercato, se si considera che nel primo trimestre 2022, quasi il 66% delle richieste presentate da giovani con meno di 36 anni faceva affidamento sulla garanzia statale.
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