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Edmond de Rothschild sottopesa le azioni, forte impatto della crisi ucraina sull'Europa

Dopo una settimana che ha visto la Fed avviare il ciclo di rialzi e anche Bank of England alzare i tassi, l’incertezza continua a dominare e spinge gli investitori verso porti sicuri. Il rimbalzo degli asset cinesi

di Virgilio Chelli 22 Marzo 2022 14:30
financialounge -  asset allocation daily news Edmond de Rothschild mercati

I negoziati tra Mosca e Kiev non sono riusciti a produrre un cessate il fuoco nonostante la rinuncia alle ambizioni di entrare nella Nato del presidente ucraino. Il conflitto si è invece intensificato e la UE ha adottato una nuova ondata di sanzioni andando a colpire le esportazioni di beni di lusso dall’Europa alla Russia e le importazioni di acciaio e metalli dalla Russia, mentre sono state per ora risparmiate le importazioni energetiche. L’escalation delle sanzioni rappresenta una chiara minaccia alla crescita, mentre la Fed e la Bank of England hanno alzato i tassi di un quarto di punto come da attese per contrastare l’inflazione alimentata da energia e commodity.

IMPATTO NEGATIVO SOPRATTUTTO IN EUROPA


Edmond de Rothschild nel suo commento settimanale sui mercati internazionali prevede che la crisi ucraina avrà un impatto molto negativo sulla crescita globale e ancora di più su quella europea, per cui mantiene il proprio sottopeso dell’azionario in portafoglio rimanendo sottopesata anche di bond governativi e Investment Grade e restando cauta sulla duration vista l’inflazione persistente. Questo ambiente di elevata incertezza continua a spingere gli investitori verso il porto sicuro del franco svizzero, con la banca centrale elvetica costretta a intervenire per tenere sotto controllo il prezzo della moneta.

MOLTI NODI DA SCIOGLIERE


Intanto l’azionario cinese ha rimbalzato dopo l’ondata di vendite quanto il governo di Pechino si è impegnato a fare tutto il possibile per sostenere il mercato immobiliare e assicurare che venga conseguito l’obiettivo di una crescita economica del 5,5% quest’anno. L’analisi di Edmond de Rothschild sottolinea che, nonostante i progressi che sembravano emergere dai negoziati Mosca-Kiev e che hanno spinto al rialzo i mercati, molti nodi sono rimasti da sciogliere, mentre resta la forte dipendenza energetica europea dal gas russo, a cominciare dalla Germania.

LUSSO, TRAFFICO AEREO, AUTOMOTIVE


Edmond de Rothschild segnala che nel lusso Prada ha mantenuto i target nonostante la guerra, anche H&M ha riportato fatturato in aumento nel primo trimestre, mentre segnalano difficoltà le aziende legate al business del traffico aereo, come Fraport, che gestisce l’aeroporto di Francoforte e si aspetta che il traffico resti comunque sotto del 55-65% rispetto ai livelli del 2019, con un ritorno a quelli pre-pandemia non prima del 2026. Più ottimista ADP che conta invece di raggiungere il 70-80% del traffico del 2019 già quest’anno. Anche Volkswagen prevede un impatto negativo di guerra e caro-commodity sui risultati del 2022.

DATI USA SUGGERISCONO CAUTELA


Anche l’azionario USA aveva rimbalzato nella settimana in cui la Fed ha avviato il suo ciclo di rialzi, ma secondo Edmond de Rothschild i dati che arrivano dall’economia suggeriscono un approccio cauto, con indicatori come il l’Empire State index di marzo caduto di quasi 12 punti contro attese di un aumento del 6,4%. La guerra in Ucraina continua e il dialogo non sembra fare sostanziali passi avanti.

CREDITO, BENE GLI HIGH YIELD


Per quanto riguarda il mercato del credito, la storica casa sottolinea la caduta del premio per il rischio con i bond High Yield che hanno guadagnato in termini di prezzo grazie alla compressione degli spread e al fatto che molti emittenti, come l’italiana Webuild (ex-Salini), mettono a segno risultati societari robusti. Anche nel debito subordinato i CoCo bond bancari hanno perfomato bene grazie ad acquisti dall’Asia.

BANCHE E CONVERTIBILI


Le banche continuano a fornire informazioni sulla propria esposizione alle Russia, alcune come l’italiana UniCredit stanno valutando di lasciare il paese e molte lo hanno già fatto. Sul versante infine dei bond convertibili, il mercato delle nuove emissioni resta poco attivo, si segnala l’aumento di capitale lanciato dalla francese EDF per 3,1 miliardi di euro per rafforzare la struttura finanziaria a fronte di prezzi in salita dell’energia elettrica e problemi di corrosione alle centrali nucleari.
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