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Crescita a rilento

Goldman Sachs taglia ancora il Pil russo

Per la banca d’affari Usa “le esportazioni della Russia sono più fortemente perturbate di quanto ipotizzato, e ora ci aspettiamo che le esportazioni calino del 20% sequenzialmente nel 2° trimestre del 2022 e del 10% per l’intero anno”

di Fabrizio Arnhold 21 Marzo 2022 17:37
financialounge -  PIL sanzioni Russia

L’invasione russa dell’Ucraina pesa sull’economia. Goldman Sachs ha ulteriormente declassato le stime di crescita della Russia nel 2022 da -7% a -10%. Il motivo principale è la riduzione dell’export russo, più penalizzato rispetto alle prime previsioni degli analisti. Le esportazioni diminuiranno del 20% in sequenza nel secondo trimestre del 2022 e del 10% per l’anno in totale.

ESPORTAZIONI IN RIPRESA NELLA SECONDA METÀ DEL 2022


“Le esportazioni russe, con poche eccezioni, non sono limitate de jure, e quindi presumiamo che si riprenderanno nella seconda metà del 2022 – si legge nel commento della banca d’affari statunitense -. Mentre è probabile che la Russia persa il suo status di nazione favorita sia negli Stati Uniti che nell’Ue, riteniamo che la concentrazione delle esportazioni russe nelle materie prime porterà principalmente alla deviazione del commercio dalla rotta principale piuttosto che alla distruzione”.

RIPRESA NEL 2023 E NEL 2024


Una lenta ripresa della crescita ci sarà “nel 2023 e nel 2024”, continua Goldman Sachs, con un balzo del 2,4% nel 2023 e del 3,4% nel 2024, quando la Russia terrà le prossime elezioni presidenziali e la politica fiscale sarà probabilmente favorevole alla crescita.

L’IMPATTO DELLE RESTRIZIONI


“Gran parte dell’economia russa opera con quote piuttosto marginali delle importazioni rispetto agli acquisti totali”, prosegue l’analisi di Goldman Sachs. “Sebbene riteniamo che non far parte delle catene di approvvigionamento internazionale sia un fattore negativo a lungo termine per la crescita russa, riduce l’impatto delle restrizioni alle importazioni”.
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