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Effetto sanzioni

Goldman Sachs è la prima banca di Wall Street che decide di abbandonare il mercato russo

La società ha reso nota la decisione di sospendere le attività in Russia in seguito all'invasione dell'Ucraina. Restano, invece, nel Paese Deutsche Bank e le italiane UniCredit e Intesa Sanpaolo

di Redazione 10 Marzo 2022 16:47
financialounge -  Russia Ucraina

Aziende diverse, scelte diverse. Il numero di marchi occidentali che hanno lasciato, o si preparano a lasciare, la Russia aumenta ogni giorno. Una fuga post-sanzioni che sta riguardando anche molte società finanziarie, incluse le banche. Ma per una banca che lascia (Goldman Sachs) altre, come Deutsche Bank, decidono di restare.

GOLDMAN SACHS


La prima grande banca internazionale a lasciare il mercato russo è Goldman Sachs. Il colosso finanziario, secondo l'analisi di Bank of America, aveva un'esposizione piuttosto ridotta sul mercato russo: 940 milioni di dollari in totale, una piccola parte dell'attività totale di Goldman Sachs. "Goldman Sachs sta chiudendo la sua attività in Russia in conformità con i requisiti normativi e di licenza", ha affermato una portavoce della banca. "Ci concentriamo sul supportare i nostri clienti in tutto il mondo nella gestione o nell'estinzione degli obblighi preesistenti nel mercato e nel garantire il benessere delle nostre persone".

DEUTSCHE BANK RESTA


Discorso diverso, invece, per la tedesca Deutsche Bank che, come altre banche europee, ha un coinvolgimento maggiore sul mercato russo. Intervistato da CNBC James von Moltke, CIO di Deutsche Bank, ha spiegato la decisione di non abbandonare la Russia. “Siamo lì per supportare i nostri clienti. E quindi, per scopi pratici, questa non è un'opzione a nostra disposizione. Né sarebbe la cosa giusta da fare per aiutare i clienti a gestire la loro situazione", ha detto von Moltke.

ESPOSIZIONE LIMITATA


Eppure, nella giornata di ieri, la stessa Deutsche Bank ha spiegato di avere una esposizione "limitata" a Russia e Ucraina, con il rischio che viene "strettamente gestito". È quanto indicato dalla banca tedesca in una nota, in cui ricorda di aver ridotto la sua presenza in Russia "significativamente a partire dal 2014, con un'ulteriore riduzione nelle ultime due settimane". L'esposizione complessiva ammonterebbe a circa 1,4 miliardi di euro.

UNICREDIT E INTESA


Per il momento anche le banche italiane UniCredit e Intesa Sanpaolo non lasciano il mercato russo. Giusto ieri, nel confermare il dividendo in programma, UniCredit ha fatto chiarezza sull'esposizione in Russia, che è di 7,8 miliardi tenendo conto della posizione creditoria autofinanziata di UniCredit Bank Russia. Intesa Sanpaolo opera in Russia da quasi 50 anni tramite una sussidiaria relativamente piccola – che ha 160 milioni di euro di patrimonio – e circa 70 milioni di titoli di Stato russi. Tramite Cib Intesa Sanpaolo eroga più o meno 5 miliardi di prestiti.
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