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Ethenea: ecco i titoli tecnologici che rischiano nuovi ribassi

Christian Schmitt, portfolio manager di Ethenea, indica tra i titoli più esposti al rischio di valutazioni ancora eccessive Alphabet, SAP e Roche e rileva che i cali non hanno ancora interessato Etf e fondi del settore

di Virgilio Chelli 21 Febbraio 2022 15:06
financialounge -  Christian Schmitt daily news Ethenea Independent Investors nasdaq

In un quadro di inflazione e tassi in aumento, le azioni restano la soluzione di investimento più interessante. Ma in molti segmenti, a partire dal Nasdaq, si ravvisa un significativo potenziale di rischio latente. Lo sostiene Christian Schmitt, portfolio manager di Ethenea e gestore del fondo Ethna-Dynamisch, ricordando che il nuovo anno è iniziato all'insegna di flessioni talvolta drastiche, sia sul fronte azionario sia su quello obbligazionario. In termini di fondamentali gran parte delle società continua a evidenziare un ottimo andamento, mentre l'inflazione persistentemente alta, soprattutto in USA, sta mettendo sotto pressione la Fed, inducendola ad aumentare rapidamente i tassi. Fino a settembre 2021 il consenso puntava a un primo rialzo solo nel 2023, ma oggi il mercato sconta già ben cinque rialzi già nel 2022.

IMPATTO DI TASSI PIÙ ALTI SULLE AZIONI


Gli sviluppi sul fronte dei tassi e in particolare dei rendimenti delle obbligazioni a lunga scadenza sono importanti sul fronte azionario, sottolinea Schmitt, perché hanno un impatto diretto su tutte le asset class. “Le valutazioni assolute delle azioni sono tutt'altro che convenienti in termini storici”, spiega Schmitt, “e le occasioni degne di nota sono pressoché inesistenti". Inoltre, secondo l’esperto di Ethenea, la vera attrattiva delle azioni deriva dalle allettanti valutazioni relative, ossia dal confronto con altri investimenti, e qualsiasi scostamento potenzialmente duraturo dall'attuale contesto di tassi bassi mette alla prova i livelli di valutazione e può generare forti oscillazioni.

IL CASO DEI ‘NON-PROFITABLE TECH’


Già un anno fa Ethenea aveva notato eccessi in singoli segmenti di mercato, come il “non-profitable tech”, aziende tecnologiche giovani, dirompenti, spesso ad alto contenuto tecnologico, che presentano un potenziale significativo ma che non sono ancora remunerative e, nei casi più estremi, non generano alcun reddito. I prezzi di molte di queste azioni hanno raggiunto i massimi nella primavera del 2021 e da allora hanno subito un brusco calo, ma presentano tutt'ora quotazioni elevate, anche se prendendo a riferimento gli Etf e i fondi azionari corrispondenti, quasi nessun investitore ha reagito con vendite indiscriminate.

POTENZIALE RISCHIO LATENTE


Alla luce di ciò, in questo segmento di mercato Schmitt continua a ravvisare un potenziale di rischio latente, con situazioni analoghe che stanno emergendo anche in altre aree. Molti di questi titoli sono nel Nasdaq, dove secondo l’esperto di Ethenea molte aziende godono di un sostanzioso “premio Covid”, con valutazioni superiori anche di molto superiori a quelle pre-Covid, con un peso sproporzionato all’interno dei portafogli e degli indici.

POSIZIONI FORTEMENTE RIDOTTE MA NON DEL TUTTO LIQUIDATE


Schmitt spiega che “si va dalle mega cap come Alphabet, alle large cap come la tedesca SAP, e alle mid cap statunitensi come Dynatrace o Paycom Software”. Ma anche in altri settori si trovano società che vengono scambiate sopra le loro medie storiche, come ad esempio la svizzera Roche. L’investimento in questi titoli può avere senso in una logica di investimento bottom-up, ma non si possono ignorare i rischi top-down associati nell'attuale contesto di mercato. Per questo, spiega Schmitt, il fondo Ethna-DYNAMISCH ha ridotto significativamente le posizioni su questa tipologia di titoli, pur senza liquidarle completamente.
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