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Pictet privilegia l’azionario Usa nonostante l'incognita Fed

Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager, di Pictet Asset Management, vedono comunque meno upside in America rispetto al 2021. Nell’Eurozona opzioni diverse

di Virgilio Chelli 18 Febbraio 2022 14:35
financialounge -  Andrea Delitala daily news Federal Reserve Marco Piersimoni Pictet

La partenza del 2022 non ha lasciato agli investitori un posto dove nascondersi. La comunicazione da falco della Federal Reserve, prima attraverso i verbali del FOMC di dicembre e successivamente confermata dal presidente Powell, ha colto i mercati di sorpresa. Oltre a suggerire un percorso accelerato di rialzo dei tassi, infatti, la Fed ha annunciato l'intenzione di iniziare la riduzione del proprio bilancio poco dopo l'inizio del ciclo di rialzo dei tassi, il che significa probabilmente già da giugno.

I MERCATI HANNO REAGITO BRUSCAMENTE


Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager, di Pictet Asset Management, sottolineano in un commento che l’impegno della Fed a contrastare l'inflazione gode del forte sostegno dell'amministrazione USA, che teme una compressione dei consumi dovuta all'inflazione in prossimità delle cruciali elezioni di metà mandato in autunno. I mercati hanno reagito molto bruscamente, riprezzando l’aggressivo cambiamento di comunicazione, e nessun asset class è stata risparmiata: tutti i principali indici azionari che hanno registrato pesanti rendimenti negativi a gennaio, mentre i rendimenti dei titoli di Stato sono saliti bruscamente su tutta la linea anche in Europa, mentre gli spread di credito si sono ampliati a nuovi massimi dalla fine del 2020.

PROSPETTIVE INTERESSANTI SULL’AZIONARIO USA


In ambito azionario, i due esperti di Pictet AM vedono un po’ meno upside in America rispetto a fine 2021, ma ritengono che le valutazioni attuali rendono comunque interessanti le prospettive dell’asset class. Pictet AM ha anche rafforzato la view sugli Emergenti e sulla Cina. I fondamentali sono solidi e il movimento di mercato sembra coerente alle prospettive di crescita. Per quanto riguarda i tassi, i mercati hanno riprezzato la traiettoria e la tempistica dei rialzi della banca centrale americana, incorporando ora 5 rialzi per il 2022.

LA FED DEVE STARE ATTENTA A NON DANNEGGIARE LA RIPRESA


Sarà fondamentale, secondo Delitala e Piersimoni, capire se la Fed riuscirà a portare a compimento una normalizzazione di politica monetaria di tale portata, affiancando al rialzo dei tassi la riduzione del bilancio dell’istituto centrale, senza danneggiare la ripresa economica. Secondo l’analisi degli esperti di Pictet AM, una riduzione più veloce del bilancio dell’istituto centrale americano corrisponde ad un aumento più graduale dei tassi.

DIVERSA LA SITUAZIONE DELLA BCE


Per questo, Delitala e Piersimoni ritengono che il movimento al rialzo sulla parte breve della curva dei rendimenti americana abbia esaurito la sua spinta al rialzo, a meno di clamorose novità provenienti dai dati macroeconomici. Ma avvertono che lo stesso ragionamento non è valido nell’area europea, dove la riduzione del bilancio della BCE non è un’opzione attualmente sul tavolo, in quanto prevale la necessità di salvaguardare gli ingenti debiti pubblici di parte dei paesi membri, cresciuti ulteriormente in seguito alla crisi pandemica.
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