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Tensione alta

Invesco: "L'invasione russa aumenterebbe la pressione sull'inflazione"

Un'escalation militare al confine tra Russia e Ucraina porterebbe a pesanti sanzioni contro Mosca, con la conseguenza di far aumentare il prezzo del petrolio e l'inflazione: il commento di Kristina Hooper (Invesco) sulle possibili mosse della Fed

di Antonio Cardarelli 15 Febbraio 2022 07:50
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Mentre la diplomazia cerca di giocare tutte le sue carte per evitare un'escalation militare, i mercati seguono con apprensione ogni notizia proveniente dal confine tra Russia e Ucraina. Le Borse europee hanno reagito con forti ribassi nella prima seduta della settimana e l'avversione al rischio, senza una soluzione pacifica dei contrasti, è in crescita.

MERCATI IN TENSIONE


Grandi paesi europei come Germania e Italia sono altamente dipendenti dalle forniture russe di gas. Per questo il perdurare dell'incertezza rappresenta già di per sé un elemento fortemente destabilizzante per i mercati, non solo azionari. La corsa ai beni rifugio per eccellenza, come oro o franco svizzero, sembra essere l'opzione scelta dagli investitori.

INFLAZIONE IN AUMENTO


Soprattutto, sui mercati, continua a crescere il timore che l'inflazione possa continuare ad aumentare. All'origine dei rincari, come abbiamo visto negli ultimi mesi, ci sono tre elementi base: i colli di bottiglia della catena produttiva, la domanda esplosa nel post-pandemia e il "caro energia". Se i primi due elementi potevano essere considerati transitori, il terzo sembra essere più duraturo. E la tensione in Ucraina potrebbe essere l'innesco definitivo.

POSTA IN GIOCO ALTA


"Quello che tutti ci auguriamo è che l'inflazione arrivi a un picco presto - ha commentato Kristina Hooper Chief Global Market Strategist di Invesco ai microfoni di CNBC - ma forse questo non succederà se la Russia invaderà l'Ucraina. Ciò comporterebbe pesanti sanzioni per la Russia che farebbero salire il prezzo del petrolio alle stelle, e questo aumenterebbe tutte le pressioni inflattive che stiamo vivendo in questo momento. La posta in gioco è veramente molto alta".

LA RISPOSTA DELLA FED


I paesi occidentali, infatti, hanno fatto sapere apertamente di essere pronti a imporre pesanti sanzioni economiche alla Russia in caso di attacco armato. "Le pressioni inflattive che la Federal Reserve deve risolvere sono già tante - ha proseguito Hooper - e l'Ucraina andrebbe ad aggiungersi alla lista. Questo potrebbe indurre l banca centrale Usa ad agire più aggressivamente perché deve cercare di tenere le aspettative di inflazione ancorate, per questo stiamo sentendo la Fed utilizzare toni più da 'falco' rispetto a prima". L'ultimo dato sull'inflazione Usa, quello di gennaio, ha segnato un aumento del 7,5% rispetto all'anno precedente.
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