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G7: "Pronti a sanzioni immediate alla Russia"

I ministri delle Finanze del G7, in una comunicato spiegano di essere pronti a imporre "entro brevissimo tempo" sanzioni economiche e finanziarie con "conseguenze massicce e immediate sull'economia russa"

di Francesco Rapetti 14 Febbraio 2022 13:19
financialounge -  G7 Putin Russia sanzioni ucraina

Il G7 è pronto a imporre sanzioni alla Russia in caso di invasione dell'Ucraina. Per raffreddare le ambizioni espansionistiche di Putin nei confronti dell’Ucraina, oltre ai vari interventi diplomatici da parte dell’Occidente (per ora infruttuosi), intervengono i ministri delle Finanze di Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Canada, Germania, Italia e Giappone che minacciano contro la Russia l’inizio di una guerra finanziaria di enorme portata.

G7 PRONTO A SANZIONI


Una nota firmata dai ministri G7 non lascia spazio a interpretazioni su quello che aspetterà alla Russia se non ci sarà “una immediata de-escalation della situazione; ribadiamo che ogni ulteriore aggressione militare russa contro l'Ucraina sarà affrontata con una risposta rapida, coordinata e robusta”. I ministri G7 nel passaggio finale della nota sono particolarmente espliciti sulla severità delle sanzioni contro Putin in caso di aggressione: “Siamo pronti a imporre collettivamente sanzioni economiche e finanziarie che avranno conseguenze enormi e immediate sull'economia russa".

IL SOSTEGNO ECONOMICO A KIEV


In un passaggio della nota, il G7 ricorda anche i 48 miliardi di dollari devoluti negli anni passati all’Ucraina come forma di assistenza e promette che il paese non sarà abbandonato: “Continueremo a coordinarci in modo stretto per assicurare che l'Ucraina riceva il sostegno economico necessario ad agevolare gli attuali sforzi di riforma delle autorità sotto un programma del Fondo monetario internazionale, sostenuto inoltre da altre istituzioni finanziarie e partner nello sviluppo, ed è su un percorso economico e fiscale sostenibile".

QUALI ARMI FINANZIARIE IL G7 POTREBBE USARE CONTRO LA RUSSIA


Gli strumenti finanziari utilizzabili dall’Occidente per mettere pressione a Putin e per accelerare una de-escalation dei venti di guerra in Russia, potrebbero essere di vario genere e livello. L’embargo potrebbe essere uno degli strumenti più temuti poiché colpirebbe i cittadini russi in maniera indiscriminata, con il risultato probabile di far crollare la popolarità del presidente Putin. Un altro strumento sicuramente temuto dal Cremlino potrebbe essere una guerra finanziaria chirurgica contro gli oligarchi vicini a Putin; nel 2018 l’America sanzionò 189 funzionari, oligarchi e 14 enti vicino al Cremlino. Una ulteriore “stilettata” all'economia russa potrebbe essere la chiusura delle vie del gas (in particolare Nord Stream2) poiché porterebbe portare l’Ue ad abbandonare, non solo temporaneamente, la Russia che oggi è il fornitore principale, con il 40% del gas fornito all'Europa.
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