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Nel mirino il settore edile

Condomini a rischio fallimento per pasticcio Superbonus 110

Insorgono le associazioni di categoria e gli amministratori condominio che avvertono: "Con la stretta alla cessione del credito si ferma l'80% dei lavori in corso"

di Annalisa Lospinuso 11 Febbraio 2022 14:15
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Sono tante le voci che si sono sollevate contro la stretta alla cessione del credito per il Superbonus 110 imposta dal dl Sostegni ter. A denunciare il conto salato che pagherebbe il settore edilizio e tutto l'indotto sono state le sigle della filiera delle costruzioni e i consigli nazionali delle professioni direttamente coinvolte, firmatarie di una nota congiunta. Insorgono anche gli amministratori di condomini secondo i quali la nuova normativa potrebbe mettere in ginocchio i conti di molti edifici.

L'ALLARME ANAMMI


"A pagare il conto più salato dell’ennesima giravolta normativa sul Superbonus saranno soprattutto i tantissimi italiani che, grazie alla cessione del credito, avevano potuto avviare l’efficientamento energetico e il rifacimento degli edifici", ha dichiarato all'Adnkronos/Labitalia Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi (Associazione nazional-europea amministratori d’immobili). "Se non arriveranno i fondi del Superbonus - continua - a fallire non saranno soltanto le aziende, ma gli stessi condomini, lasciati privi di qualsiasi garanzia e poi, in clamoroso effetto domino, buona parte del Paese".

APPELLO CONTRO SOSTEGNI TER


L'Anammi si scaglia contro l’articolo 26 del decreto Sostegni/ter che, invece di contrastare frodi e ruberie, fermerebbe la macchina del Superbonus che finora aveva ridato fiato all’economia. "Secondo le stime dell’Anammi - ha ricordato Bica all'Adnkronos - l’80% degli interventi in corso rischia di non andare avanti. Le banche e le stesse imprese di costruzione si vedranno costrette a scegliere, puntando esclusivamente sui grandi interventi, meglio remunerati, abbandonando al loro destino migliaia di cantieri, non meno importanti ma di peso economico minore". In pratica si creerà una discriminazione tra condomini e molte ristrutturazioni non saranno portate a termine per mancanza di liquidità.

NO ALLA LIMITAZIONE DELLA CESSIONE DEL CREDITO


La richiesta fatta alle istituzioni dall'Anammi, ma anche da tutte le altre associazioni di categoria, è di rimuovere la forte limitazione della cessione del credito degli incentivi per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici e permettere alle impresi edili di completare i lavori già iniziati e di eseguire quelli futuri.
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