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Gli scenari possibili

I mercati temono elezioni politiche anticipate

La scelta per il Quirinale potrebbe aprire nuovi scenari per il nostro Paese e, secondo gli analisti di Ostrum AM, affiliata di Natixis IM, gli operatori finanziari temono un'impennata dello spread fino a 150 punti base

di Leo Campagna 26 Gennaio 2022 15:01
financialounge -  Aline Goupil-Raguénès elezioni Mario Draghi Natixis IM politica Presidente della Repubblica

Questa volta è diverso. A differenza del passato, quando non ha quasi mai attirato molta attenzione da parte degli investitori, questa elezione del presidente della Repubblica in Italia ha i riflettori puntati dagli osservatori di tutto il mondo. E’ vero che alla prima carica dello Stato sono riservati poteri limitati ma stavolta, per la prima volta, l'attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, potrebbe essere eletto come presidente della Repubblica.

INSTABILITÀ POLITICA


“Una eventualità” Aline Goupil-Raguénès, Developed Countries strategist di Ostrum AM, affiliata di Natixis IM “che potrebbe essere una fonte di instabilità politica a causa del ruolo chiave di Draghi nello sviluppo e nell'implementazione del piano di recupero e resilienza”. Esiste un oggettivo rischio potenziale che l’elezione di Draghi possa ostacolare e rallentare le riforme e degli investimenti necessari per beneficiare dei fondi dell'Unione Europea. Uno scenario che può creare preoccupazione tra gli investitori, alla luce del fatto che Draghi ha svolto un ruolo chiave per quasi un anno a capo dell’esecutivo del nostro Paese.

REALIZZARE LE RIFORME


“Se l’attuale premier italiano fosse eletto presidente, nei mercati potrebbe insinuarsi il dubbio che il nuovo Governo possa non essere altrettanto propenso a realizzare le riforme e gli investimenti necessari per beneficiare dei fondi europei. A questo proposito va ricordato come l’Unione Europea sospenderà l'erogazione dei fondi nel caso in cui il prossimo esecutivo non dovesse raggiungere gli obiettivi” riferisce Goupil-Raguénès.

GLI SCENARI SE DRAGHI FOSSE ELETTO PRESIDENTE


Una eventualità che peserebbe sia sulle prospettive di crescita che sulle finanze pubbliche, con potenziali ripercussioni sul debito italiano. Ma quali sono gli scenari se Draghi fosse eletto presidente? Il mantenimento dell'attuale coalizione o almeno gran parte di essa, oppure con una coalizione più piccola, ma senza elezioni legislative e, infine, elezioni legislative anticipate. Quest’ultimo scenario potrebbe determinare una crisi politica.

CINQUE ORDINI DI RAGIONI


Un rischio che, tuttavia, secondo Goupil-Raguénès sembra essere limitato, per cinque ordini di ragioni. La significativa riduzione dei seggi in Parlamento a seguito di elezioni politiche (che scoraggia gli attuali parlamentari a rischio di non elezione). La priorità alla lotta alla pandemia. I vincoli sull’eleggibilità del membri del Movimento 5 Stelle in base al loro statuto. La necessità di garantire l’accesso ai fondi Next Generation EU e, infine, le tematiche previdenziali di alcuni parlamentari.

IMPROBABILE CHE I MERCATI POSSANO ESSERE DELUSI


Alla luce di tali motivazioni sembrerebbe improbabile che i mercati possano essere delusi dopo le elezioni presidenziali. Sia che Mario Draghi rimanga presidente del Consiglio o che diventi presidente della Repubblica e potrà contare su un governo che riunisce una vasta coalizione per continuare ciò che ha iniziato, la situazione resterebbe sostanzialmente invariata.

COSA PUÒ PORTARE LO SPREAD A 150 PUNTI BASE O OLTRE


“Lo spread dell'Italia rispetto alla Germania non dovrebbe quindi subire impatti rilevanti. Tuttavia, nello scenario meno probabile in cui Mario Draghi fosse eletto presidente con la convocazione di elezioni legislative anticipate, lo spread potrebbe allargarsi e assestarsi probabilmente intorno ai 150 punti base o oltre” conclude la Developed Countries strategist di Ostrum AM (affiliata di Natixis IM).
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