Parola d’ordine volatilità. Sui mercati resta alta la tensione, dopo un lunedì con forti ribassi per i listini del Vecchio Continente (Piazza Affari -4%), mentre
Wall Street ha chiuso in positivo, con un repentino cambio di rotta verso il finale di seduta. A Milano il
Ftse Mib apre a +0,97%, il
Dax di Francoforte +0,95%, il
Cac 40 di Parigi a +1,16%, l’
Ibex 35 di Madrid a +0,73% e il
Ftse 100 di Londra a +0,71%. La Borsa di Tokyo chiude la giornata in ribasso, con l’indice Nikkei a -1,66%, sui timori per la situazione in Ucraina e in attesa della Fed.
FUTURE NEGATIVI A WALL STREET
Nonostante il ribaltone nel finale di seduta di ieri, i future a
Wall Street sono negativi. L’Asia sta concludendo la seduta in rosso. A pesare sui mercati resta la
crisi in Ucraina e le decisioni della Fed. In Est Europa i rischi di un conflitto sono sempre più alti, con le diplomazie al lavoro per evitare l’escalation. La
Nato intanto ha inviato truppe e mezzi “per rinforzare la capacità di deterrenza e difesa”.
IN ATTESA DELLA FED
Oggi è il giorno della
Federal Reserve: dalla riunione del Fomc potrebbe arrivare la decisione di alzare i tassi di interesse già a marzo, insieme alla restrizione del budget. L’obiettivo è far fronte al rialzo dell’
inflazione che nelle ultime settimane continua a crescere e che, per la maggior parte degli analisti, proseguirà anche nei prossimi mesi.
INCERTEZZA SUL QUIRINALE
In questo scenario, si aggiungono le incertezze legate all’elezione del nuovo
presidente della Repubblica, dopo la fumata nera della prima giornata di elezioni in Parlamento. Torna a crescere il prezzo del petrolio, con il
Brent che viene scambiato a 86,84 dollari al barile (+0,66%), mentre un barile di
Wti a 83,75 dollari (+0.53%). In settimana sono attesi anche i conti delle big tech Usa. Sul fronte valutario, l’euro è debole sul
dollaro e scambia a 1,13055. Lo
spread apre stabile e 144 punti base.