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Prospettive economiche

Schroders vede la luce in fondo al tunnel per l’economia cinese

Dopo un +4% su base annua della crescita dell’economia cinese a dicembre, David Rees, (Schroders) prevede una lieve ripresa della crescita del Pil, dal 4,7% circa di quest'anno al 5% nel 2023

di Leo Campagna 20 Gennaio 2022 07:50
financialounge -  cina David Rees economia Morning News Schroders

L’economia cinese, che nel terzo trimestre aveva registrato una crescita del +4,9% su base annua, nell’ultimo trimestre del 2021 ha rallentato al +4,0%. Hanno pesato sulle attività sia la contrazione delle esportazioni che i problemi nel settore immobiliare. “Da un po’ di tempo siamo preoccupati per il rallentamento dell’economia cinese e individuiamo almeno tre motivi per ritenere che l’attività possa restare debole nel breve periodo” fa sapere David Rees, Senior Emerging Markets Economist, Schroders.

POSSIBILE CONTRAZIONE DELL’EXPORT


Il primo dei quali riguarda la possibile contrazione dell’export dei beni manifatturieri, il principale driver di crescita durante la pandemia. Sebbene l’incremento delle esportazioni nominali sia rimasto a dicembre intorno al +20,9% su base annua, in lieve diminuzione rispetto al 22% di novembre, i bassi livelli di nuovi ordini di esportazioni suggeriscono un calo nei prossimi mesi. “Questo possibile rallentamento delle esportazioni potrebbe comportare un deprezzamento dello yuan cinese dopo un brusco apprezzamento registrato nel 2021. Una eventualità, quella di una moneta più debole, di cui si è discusso attraverso i canali ufficiali del governo” spiega Rees.

I PROBLEMI DEL SETTORE IMMOBILIARE


Il manager di Schroders passa poi al secondo fattore di ostacolo alla crescita cinese. “È probabile che i problemi del settore immobiliare possano continuare a pesare sull’economia. La politica del governo nei confronti del settore resta rigida mentre le vendite di nuove case, che di solito precedono l'attività di costruzione di sei/nove mesi, devono ancora stabilizzarsi. Le ulteriori possibili sofferenze nel settore costituiscono un chiaro rischio al ribasso per le nostre aspettative” dichiara Rees. Il quale vede infine un rischio di periodiche fasi di interruzioni delle attività a seguito delle rigide restrizioni in occasioni dei nuovi focolai di Covid-19.

A DICEMBRE SI È REGISTRATO UN AUMENTO DEL CREDITO


La buona notizia, secondo Rees , è che ci sono elementi incoraggianti. A dicembre si è registrato un aumento del credito, sia come crescita dei prestiti e sia come M1 reale, ovvero il controvalore delle componenti più liquide dell'offerta di denaro, come la valuta in circolazione e i depositi overnight. “Storicamente si tratta di indicatori che tendono a indirizzare l'attività per circa nove mesi: in pratica , verso la fine dell'estate dell'emisfero settentrionale potrebbe materializzarsi un miglioramento ciclico dell'attività economica” prevede il manager di Schroders.

PIL CINESE DAL 4,7% CIRCA DI QUEST’ANNO AL 5% NEL 2023


Rees non esclude ulteriori aumenti graduali di entrambi gli indicatori principali nei prossimi mesi, a mano a mano che la politica fiscale e monetaria diventeranno più favorevoli. Il manager, infatti, prevede una lieve ripresa della crescita del Pil, dal 4,7% circa di quest'anno al 5% nel 2023. “Se si avranno evidenze di un'inversione di tendenza nel ciclo economico cinese ne beneficeranno i mercati finanziari onshore e quelli del mondo emergente. Tuttavia, i movimenti degli indicatori chiave tendono a riflettersi sui mercati finanziari con un certo ritardo, come per l'attività economica, il che potrebbe comportare ulteriori ostacoli lungo la strada della ripresa” conclude il Senior Emerging Markets Economist, Schroders
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