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L'outlook

Schroders: a caccia di sorprese positive nei mercati emergenti

Schroders, nell’outlook 2022 dei mercati emergenti, prevede che la crescita sia destinata a moderarsi dopo la marcata accelerazione del 2021. Da monitorare anche il rischio geopolitico con elezioni in Corea e Brasile

di Virgilio Chelli 13 Gennaio 2022 19:00
financialounge -  Andrew Rymer cina mercati emergenti Schroders

Le vaccinazioni nei Paesi Emergenti hanno segnato una marcata e incoraggiante accelerazione, anche se nuove varianti come Omicron possono ancora rappresentare un rischio, in un contesto che ha contribuito a sostenere la crescita economica nel 2021, ma ora un bis sembra improbabile nel 2022. Il fatto che la crescita sia destinata a moderarsi è però ben compreso dai mercati, che si sono adeguati di conseguenza già nel corso del 2021, lasciando così aperto il potenziale per sorprendere positivamente nel nuovo anno.

RISCHIO GEOPOLITICO


Lo sottolinea Andrew Rymer, CFA, Emerging Markets Investment Specialist di Schroders, aggiungendo che anche il rischio geopolitico è da monitorare costantemente, con diverse elezioni chiave alle porte, a cominciare dalla Corea del Sud a marzo fino alle presidenziali in Brasile a ottobre. David Rees, Senior Emerging Markets Economist sempre di Schroders, ritiene che nuove varianti, come Omicron, potrebbero cambiare le prospettive in modo anche drammatico. La stragrande maggioranza dei mercati emergenti è comunque sulla buona strada nelle vaccinazioni e dovrebbero beneficiarne in particolare le economie basate sui servizi, specialmente il turismo.

CRESCITA PIÙ LENTA


La crescita economica dei mercati emergenti sarà in ogni caso più lenta nel 2022, molte economie hanno già recuperato i livelli pre-pandemici e nel 2022 non ci sarà sui dati ‘l’effetto base’. Oltre i tecnicismi, secondo Rees ci sono ragioni più fondamentali per aspettarsi un rallentamento, tra cui la domanda più debole di beni da parte dei paesi sviluppati, il che rende improbabile che continuino i tassi stellari di crescita delle esportazioni visti nel 2021. Questo fattore sarà probabilmente negativo per le piccole economie aperte dei mercati emergenti in Asia, in parte dell’Europa centrale e orientale e in Messico.

LA DEBOLEZZA CINESE


L’esperto di Schroders aggiunge che l’outlook più debole della Cina avrà probabilmente implicazioni anche su altri Emergenti e cita ad esempio la ridotta attività del settore immobiliare che potrebbe portare a una domanda più debole di materie prime come i metalli industriali, che colpirebbe le esportazioni dell’America Latina e dell’Africa sub-sahariana. Inoltre peserà sulla crescita una politica monetaria e fiscale più rigida causata dal forte aumento dell’inflazione che ha costretto diverse banche centrali emergenti ad aumenti relativamente aggressivi dei tassi.

PREMIO DI CRESCITA LIMITATO


Secondo Rees comunque le banche centrali potrebbero non realizzare tutto l’inasprimento prezzato sui mercati, aprendo una finestra di opportunità per gli investitori. In conclusione, Schroders si aspetta che la crescita del PIL nei Mercati Emergenti rallenti dal 6,5% stimato nel 2021 a circa il 4,5% nel 2022, per cui è improbabile che superi quella di alcuni mercati sviluppati. Non dovrebbe essere una sorpresa completa per gli investitori, ma un premio di crescita così ridotto ha creato un contesto difficile per i mercati.
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