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Strategie e mercati

Generali Investments: inizio 2022 ancora favorevole per le azioni

Salvatore Bruno, Responsabile Investimenti di Generali Investments Partners, fa il punto su cosa ci si può attendere dai mercati nell’inizio del 2022 con possibili episodi di volatilità nelle prime settimane dell’anno

di Virgilio Chelli 5 Gennaio 2022 07:50
financialounge -  azioni Generali Investments mercati Morning News Salvatore Bruno

Le prime sedute dell’anno sono sempre difficili da leggere per gli investitori alla ricerca di interpretazioni per cercare di estrapolare una tendenza dei mercati, complici i volumi generalmente contenuti e a volte anche le chiusure di alcuni mercati, in particolare in Asia. L’inizio di quest’anno sembra comunque indicare che prosegue la fase di “risk-on”, vale a dire di propensione al rischio, che ha caratterizzato il 2021, con i principali mercati azionari che puntano a nuovi livelli record, sostenuti anche da tassi di interesse ancora a livelli storicamente bassi, nonostante il trend di moderato rialzo dell’ultimo mese, in particolare in Europa.

IMPULSO DAI NUMERI RECORD DI TESLA


Salvatore Bruno, Responsabile Investimenti di Generali Investments Partners, fa il punto su cosa ci si può attendere dai mercati nell’inizio del 2022 rilevando in particolare che quest’anno inoltre è arrivato l’impulso dei numeri record di Tesla prima, che ha spinto soprattutto il settore automotive. Secondo l’esperto di Generali Investments è verosimile pensare che nelle prossime settimane le dinamiche dei mercati saranno impattate soprattutto dagli sviluppi della pandemia nel mondo, con gli investitori chiamati a valutare gli effetti sul ciclo economico delle misure di restrizione sociale in diversi paesi, dipendenti a loro volta dall’andamento dei contagi, delle ospedalizzazioni e delle campagne vaccinali.

BANCHE CENTRALI DA MONITORARE


Le dinamiche dei prezzi e l’azione delle banche centrali rappresentano secondo Bruno ancora aspetti da monitorare attentamente, e in questo senso la pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della Fed dell’anno scorso di mercoledì 5 gennaio, insieme al dato dell’inflazione Usa il 12 gennaio e il report sul mercato del lavoro statunitense alla fine di questa settimana sono indubbiamente eventi da tenere d’occhio. In sintesi, l’esperto di Generali Investments si aspetta episodi di volatilità in queste prime settimane dell’anno, ma in un contesto che appare, al momento, ancora favorevole agli asset di rischio.

TASSI REALI VARIABILE CHIAVE


I temi più importanti nel corso del 2022 continueranno verosimilmente ad essere, secondo Bruno, le dinamiche dei prezzi nelle diverse aree, l’azione delle banche centrali, i programmi di investimento finanziati da spesa pubblica. Dal punto di vista degli asset più rischiosi, come azioni e corporate bond, la variabile chiave da tenere presente è la dinamica dei tassi reali, vale a dire al netto dell'inflazione, posto che Generali Investments si aspetta un’inflazione più persistente di quanto atteso dal mercato e, conseguentemente, tassi nominali in moderata ripresa.

ATTIVI DI RISCHIO SEMPRE PRIVILEGIATI


Se le banche centrali nella loro azione di contrasto all’inflazione riescono a stabilizzare il percorso dei tassi reali, è ragionevole secondo Bruno aspettarsi che gli attivi rischiosi continuino a beneficiare anche nel 2022 dei fondamentali che appaiono ancora robusti. Sui mercati azionari Generali Investments ritiene che sarà bene privilegiare i settori sensibili a prezzi e a rendimenti più alti, in particolare il settore finanziario e alcuni settori cosiddetti value, come gli industriali e i beni strumentali, che hanno sottoperformato i titoli growth nel corso del 2021.

TRANSIZIONE ENERGETICA E DIGITALE SEMPRE TEMI VALIDI


Rimangono sempre valide tematiche come la transizione energetica, la digitalizzazione e la mobilità sostenibile, che rappresentano l’obiettivo principale di diversi programmi di spesa pubblica sia in Europa che negli Stati Uniti. Naturalmente, osserva in conclusione l’esperto di Generali Investments, una persistenza della crisi pandemica, che al momento non appare lo scenario di base, modificherebbe radicalmente il quadro, con le banche centrali costrette a rivedere i piani di progressivo rientro dalle politiche espansive per supportare invece un ciclo economico nuovamente in difficoltà.
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