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AllianzGI: variante Omicron e inflazione pesano sul Natale dei mercati

Ann-Katrin Petersen, Vice President, Global & Economics Strategy di AllianzGI nel suo commento settimanale parla di ‘colombe monetarie che soffrono’. Divergenza tra le due sponde dell’Atlantico

di Virgilio Chelli 19 Dicembre 2021 09:30
financialounge -  Allianz Global Investors Ann-Katrin Petersen Covid-19 Morning News Variante Omicron

Mentre si accendono le luci di Natale due rischi sembrano rovinare il clima festivo nei mercati finanziari: la variante omicron che potrebbe avere ripercussioni negative nel primo trimestre 2022 e la modifica dei toni di diverse banche centrali che valutano una più rapida inversione di rotta monetaria verso politiche meno accomodanti. Un inasprimento anticipato e/o più rapido potrebbe far soffrire una o più “colombe” della politica monetaria. Lo sottolinea Allianz Global Investors nel weekly outlook a cura di Ann-Katrin Petersen, Vice President, Global & Economics Strategy dal titolo “Quando le colombe soffrono”.


DUE FATTORI CHE PESANO SULLE AZIONI


Negli Usa, la Fed ha accelerato il tapering spianando la strada ad un inasprimento anticipato dei tassi il prossimo anno mentre la Bce ha confermato la fine del Piano di acquisti per l’emergenza pandemica noto come Pepp a fine marzo 2022, restando comunque tra le “colombe”, mantenendo la flessibilità per garantire condizioni di finanziamento favorevoli in previsione di rischi di ribasso a breve per l’economia. Sinora il 2021 è stato un anno favorevole per le azioni, ma questi due fattori pesano sulla propensione al rischio degli investitori, che restano ottimisti su crescita e utili nel 2022 ma ritengono che una politica monetaria più restrittiva rappresenti ora il rischio principale.


SEMPRE MENO VEDONO INFLAZIONE TEMPORANEA


Secondo l’ultima l’Indagine sui gestori globali di Bank of America appena il 55% considera l’aumento dell’inflazione temporaneo con un calo del 6% rispetto a ottobre. La settimana che precede il Natale potrebbe rivelarsi relativamente tranquilla sul fronte dari. Dopo un terzo trimestre deludente, l’economia USA ha ripreso slancio, con i consumi che beneficiano del sostegno di un mercato del lavoro solido, in controtendenza rispetto all’Europa, dove i timori sull’aumento dei contagi e le nuove restrizioni hanno eroso il sentiment dei consumatori, che negli USA invece dovrebbe confermarsi solido.


CRESCITA PIÙ LENTA MA SOPRA IL POTENZIALE


In generale, malgrado le incertezze sul fronte pandemico, AllianzGI continua a prevedere una crescita più lenta ma comunque superiore al potenziale il prossimo anno, con la rotazione regionale che dovrebbe proseguire. L’altra questione sarà l’inflazione. Dai dati in arrivo sulle vendite di case nuove ed esistenti secondo Petersen trasparirà ancora un prossimo surriscaldamento del mercato residenziale Usa. Alla luce della divergenza delle politiche monetarie sulle due sponde dell’Atlantico, nel breve periodo AllianzGI non esclude neanche una certa forza del dollaro.


IL GIAPPONE SI CONFERMA ESPANSIVO


Numerose banche centrali hanno già avviato la chiusura dei piani di emergenza varati allo scoppio della pandemia. Bank of Japan invece conferma la politica monetaria espansiva anche dopo che l’inflazione è salita sopra lo zero, soprattutto per l’impennata dei prezzi dell’energia, ma le pressioni sottostanti si confermano modeste nonostante le strozzature sul fronte dell’offerta a livello mondiale. La ripresa economica è stata troppo debole, con il PIL che si è contratto in cinque degli scorsi otto trimestri, e per ora non si registra alcuna pressione salariale.
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