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Cosa aspettarsi

Capital Group: nel 2022 focus sulle azioni che pagano dividendi

Le aspettative di una crescita solida Usa saranno accompagnate da una robusta inflazione: un contesto in cui storicamente le aziende che pagano e incrementano i dividendi risultano competitive

di Leo Campagna 17 Dicembre 2021 07:50
financialounge -  azioni Capital Group Darrell Spence dividendi Morning News

Una crescita economica degli Stati Uniti solida ma in rallentamento, tra il 2,5% e il 3,0%. In un contesto in cui, mentre la pandemia evolve, prende corpo un progressivo calo delle misure monetarie e fiscali di sostegno e persistono pressioni inflazionistiche. A formulare queste previsioni per il 2022 è Darrell Spence, Economista di Capital Group. “I livelli di inflazione rimarranno elevati per tutto il 2022. I prezzi al consumo dovrebbero scendere ma potrebbe essere necessario più tempo prima che l'offerta e la domanda tornino in equilibrio”, riferisce l’esperto.

SCENARIO NON NECESSARIAMENTE NEGATIVO PER I MERCATI


Lo scenario che si prefigura, sottolinea Spence, non sarà necessariamente negativo per i mercati finanziari dal momento che anche durante i periodi di inflazione più elevata, le azioni e le obbligazioni hanno generalmente fornito rendimenti solidi. “Le criticità emergono nel momento in cui i prezzi al consumo o risultano al di sopra del 6% o si muovono in territorio negativo. Inoltre, una quota non eccessiva di inflazione può rivelarsi proficua per le aziende, come le banche e le imprese legate alle materie prime, che hanno sofferto in un mondo con un'inflazione e tassi di interesse bassi”, spiega l’economista.

INDISPENSABILE UNA BUONA SELETTIVITÀ


È altrettanto evidente, tuttavia, che le azioni non siano a buon mercato e che, pertanto, sia indispensabile una buona selettività. “In termini di rapporto prezzo-utili (p/e), una misura di quanto siano costose le azioni, i titoli azionari risultano elevati rispetto alle medie storiche. Ecco perché un'attenta selezione e la diversificazione dei titoli sono più importanti che mai”, puntualizza Spence.

AZIENDE CON UN POTENZIALE DI CRESCITA A LUNGO TERMINE


In quest’ottica, e alla luce anche dell’elevato livello di incertezza corrente, l’economista di Capital Group punta a trovare un equilibrio nei portafogli, mediante l’esposizione alle aziende con un potenziale di crescita a lungo termine. Alcuni esempi sono i big tech dello streaming, del commercio elettronico e dei pagamenti digitali. Altri esempi, le compagnie cicliche, come i produttori di motori aerei, e quelle con crescita secolare e componenti ciclici, come il produttore auto General Motors, la cui divisione Cruise è leader nella tecnologia automobilistica senza conducente.

FOCUS SULLE AZIONI CHE PAGANO DIVIDENDI


Anche l’universo delle azioni che pagano dividendi è un’area interessante. “Noi privilegiamo non tanto gli alti rendimenti, quanto le aziende con una forte crescita degli utili sottostanti che hanno dimostrato la capacità e l'impegno di distribuire dividendi nel tempo” riferisce l’economista di Capital Group. I dati storici parlano chiaro: le aziende con dividendi in crescita hanno tendenzialmente generato rendimenti superiori rispetto ad altre strategie basate sui dividendi, comportandosi inoltre relativamente bene rispetto al mercato in generale. Alcuni nomi? I fornitori di servizi sanitari come UnitedHealth Group e conglomerati di telecomunicazioni come Comcast.

LE ELEZIONI USA DI MEDIO TERMINE


Per quanto riguarda invece le elezioni USA di medio termine, Spense fa presente che, storicamente, hanno avuto scarso impatto sulla direzione a lungo termine dei mercati, sebbene tendano a provocare una certa volatilità durante gli anni delle elezioni. “Un'analisi di oltre 90 anni di rendimenti azionari rivela che le azioni tendono ad avere rendimenti medi più bassi e una maggiore volatilità per i primi mesi degli anni delle elezioni di medio termine. Successivamente, a mano a mano che le previsioni dei sondaggi si avvicinano alla data dell’evento questa tendenza spesso si inverte, e i mercati tendono a tornare alla loro normale traiettoria al rialzo. Gli investitori, tuttavia, farebbero bene ad evitare di calcolare il momento esatto per entrare nel mercato” conclude l’economista di Capital Group.
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