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L'outlook

Robeco: sull’azionario nel 2022 occhio a Cina e elezioni Usa

Robeco prevede che azioni e materie prime dovrebbero avere la migliore performance con la ripresa, ma in un’ottica di breve periodo. Venti contrari da eventuale rallentamento cinese e elezioni Usa di medio termine

di Virgilio Chelli 15 Dicembre 2021 07:50
financialounge -  azionario Colin Graham investimenti Morning News Robeco

Con l’emergere di Omicron gli investitori sono stati costretti a rivedere le previsioni per il 2022. Le azioni sembrano rimanere la scelta migliore, ma è probabile che i rendimenti si concentrino più sul breve che sul lungo periodo, quando le banche centrali inizieranno ad alzare i tassi. Slancio economico, tassi e liquidità volgeranno tutti nettamente a favore degli asset rischiosi, anche se eventuali lockdown in USA potrebbero mettere in discussione queste prospettive. I rendimenti azionari si concentreranno sul breve periodo e l’eccesso di liquidità si ridurrà una volta che il ciclo restrittivo sarà nella fase più acuta nel 2023 e 2024, quando è molto probabile che Banca d’Inghilterra e Bce si accoderanno alla Fed per una stretta.

I MARGINI SOCIETARI SCENDERANNO


Sono le conclusioni dell’analisi di Colin Graham, Head of Multi Asset Strategies e Co-Head of Sustainable Multi Asset Solutions di Robeco, sulle prospettive per il 2022. La correlazione tra rendimenti azionari e espansione dei bilanci delle banche centrali è stata molto elevata e positiva, e se rallenta, anche i rendimenti azionari tenderanno sicuramente a concentrarsi sul breve periodo. Attualmente i margini societari sono elevati, ma inizieranno a scendere quando i costi, in particolare del lavoro, inizieranno a salire. Almeno per i prossimi trimestri, quindi, Robeco intravvede un maggiore potenziale nelle azioni, con premi al rischio più positivi rispetto all’obbligazionario.

CINA E ELEZIONI USA RISCHI IMPORTANTI


Il Covid-19 rimane un problema ma ha smesso di essere la “grande incognita” di inizio 2020 ora che i vaccini stanno riducendone l’impatto. Anche grazie agli stimoli fiscali che hanno tenuto in piedi l’economia tutto è diventato più gestibile e oggi c’è un piano da seguire. Nel 2022 la pandemia non sarà più il tema di fondo dei mercati anche se resterà per sempre, come l’influenza, ma nuove varianti non dovrebbero provocare crolli disastrosi. I due rischi più importanti post Covid sono secondo Robeco le elezioni di metà mandato a novembre negli Stati Uniti e le tensioni con la Cina.

UNA SPINTA ALLA SPESA


Guardando al voto, Biden vorrà tenersi buoni gli elettori con stimoli economici. L’inflazione non costituisce un reale problema per gli elettori, perché gli USA dispongono di abbondanti scorte di quasi tutti i beni e la liquidità accumulata nei bilanci familiari lascia prevedere un’ulteriore impennata dei consumi. A dominare nei pensieri della gente è il tema del lavoro: ecco perché prima dell’appuntamento elettorale Biden cercherà di far salire il tasso di partecipazione dei colletti blu, anche con gli investimenti in infrastrutture, a beneficio dei democratici e per rafforzare la sensazione che i suoi provvedimenti abbiano avuto successo.

POSSIBILI PROVE DI FORZA SU TAIWAN


Per quanto riguarda la Cina, Robeco segnala le tensioni con gli USA e il potenziale focolaio di crisi legato alla contesa su Taiwan. Ma Pechino deve dare la precedenza alle questioni interne la crescita si sta indebolendo e l’aumento dei consumi langue. La Cina è ancora alle prese con la questione immobiliare, i mercati del credito cinesi sono sotto pressione e il ciclo di espansione si sta deteriorando. Quindi, secondo Robeco, cercherà di stimolare la crescita e la prosperità, e il governo potrebbe cercare fuori dai confini una causa unificante, il che potrebbe far salire le tensioni su Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale, ma non è detto che questa prova di forza si trasformi in qualcosa di più serio.
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