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Investire in azioni

Un futuro né growth né value dove primeggiano le aziende europee più innovative

Per puntare sui trend di lungo periodo ci sono le società che cavalcano la gig economy, le aziende europee innovative ad alto potenziale e l’impact investing. Opportunità in Piazza Affari e nelle small cap emergenti

di Leo Campagna 6 Dicembre 2021 09:09
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UN FUTURO NÉ GROWTH NÉ VALUE


Ci sarà forse anche una maggiore dispersione dei rendimenti azionari, per cui bisognerà essere in grado di individuare titoli veramente in crescita e rivoluzionari, mentre potrebbe essere finita l’epoca in cui i tassi bassissimi facevano salire le valutazioni dei titoli growth. Secondo Niall Gallagher, Investment Director European Equities di GAM Investments, non vuol dire necessariamente che saranno favoriti i titoli value, perché occorre tenere conto del profondo impatto che avranno i cambiamenti tecnologici e le nuove tendenze in grado di rendere obsoleti molti di questi titoli o accelerare il loro declino. In conclusione, come spiega l’esperto di GAM nell’articolo GAM: prepararsi a crescita più volatile e inflazione prolungata il futuro non sarà né growth né value, ci saranno molte più sfumature e molto dipenderà dal singolo titolo.

PUNTARE SUI TREND DI LUNGO PERIODO


Con l’inflazione che sta tornando a crescere, servono soluzioni per salvaguardare ed accrescere i risparmi fermi sui conti correnti. Euromobiliare AM SGR propone una ricca gamma di opzioni tra le quali quella di puntare sui trend di lungo periodo che stanno cambiando le nostre vite, investendo nei prodotti tematici di Euromobiliare AM SGR (come ad esempio Science 4 life, Climate Change e Global Trends). Per ogni tema di investimento, il gestore sceglie le aziende leader e con elevate potenzialità di crescita nel medio-lungo termine. “Per questa tipologia di prodotti una strategia che si dimostra premiante è quella di investire “a piccoli passi”, grazie al servizio PAC (Piano di Accumulo), che consente di entrare progressivamente sui mercati attenuando le fasi di volatilità, superando in questo modo eventuali fasi di “emotività”, con l’obiettivo di accumulare un capitale nel tempo”, spiegano nell’articolo Euromobiliare AM SGR: “Ecco come investire per evitare gli impatti dell’inflazione” gli esperti di Euromobiliare AM SGR.

LE AZIENDE CHE CAVALCANO LA GIG ECONOMY


Le aziende innovative affrontano i cambiamenti della forza lavoro e dei salari che saranno permanenti, come il telelavoro. Lei Qiu, Portfolio Manager—International Technology/Global Disruptors e Senior Research Analyst—Thematic & Sustainable Equities, di AllianceBernstein nell’articolo Ecco le aziende innovative su cui investire per battere l’inflazione nota che molti di coloro che cambiano lavoro in USA si stanno lanciando nella “gig economy”, cresciuta di 2 milioni di persone nel 2020 e che a livello globale ha toccato 1,1 miliardi, con un volume economico stimato da Statista di 455 miliardi di dollari entro il 2023. Sono dinamiche che forniscono abbondanti fonti di impiego a società come Uber Technologies, Lyft e DoorDash, o un maggior numero di utenti alle piattaforme di lavoro online come Glassdoor, Indeed e Fiverr.

I TRE FATTORI CHIAVE DELL’IMPACT INVESTING


L’investimento a impatto avrà un ruolo di primo piano nell’allocazione strategica. Tra le asset class, quella azionaria resta la più interessante, con un occhio alle valutazioni troppo elevate. Intenzionalità, misurabilità e ritorno dell’investimento: ecco i tre fattori chiave dell’impact investing per Vontobel. Gli investitori mirano a risolvere problemi e affrontare le opportunità che sono incluse nella loro filosofia di investimento, impegnandosi a misurare le performance e la sostenibilità dell’investimento. Come terzo punto, si legge nell’articolo Vontobel: “Nel 2022 azionario favorito in portafogli resilienti e decorrelati” chi sceglie di mettere in portafoglio un investimento a impatto, si aspetta un rendimento finanziario superiore al benchmark di mercato.

ARTICOLO 8 E ARTICOLO 9


Nell’ambito del delicato capitolo relativo ai prodotti sostenibili, il regolamento SFDR fa una distinzione tra quelli definiti ‘Articolo 8’ (prodotti che promuovono caratteristiche ambientali o sociali) e quelli definiti ‘Articolo 9’ (che hanno per obiettivo l’investimento sostenibile). “Nel nuovo framework affiora la mancanza di chiarezza e coerenza riguardo a come le società dovrebbero classificare i propri fondi ESG come Articolo 8 o Articolo 9. Questo comporta l’adozione di approcci molto differenti in preparazione alla scadenza per l’implementazione di marzo” puntualizzano nell’articolo Finanza sostenibile, ecco i requisiti di trasparenza per i prodotti d’investimento i professionisti di Invesco.

UN LUNGO ELENCO DI AZIENDE EUROPEE INNOVATIVE AD ALTO POTENZIALE


“La nostra sfida per il 2022 sarà quella di scegliere le aziende che beneficeranno di un’evidente accelerazione del loro segmento ad alto potenziale o della loro innovazione. In quest’ottica seguiamo un lungo elenco di azioni europee in grado di fornire soluzioni alle numerose sfide che accelerano. Sia nell’ambito della transizione energetica, che in quello delle nuove tecnologie nel settore sanitario, o, ancora, relativamente alla digitalizzazione o all’automazione dell’economia”, commenta nell’articolo Mercati 2022: Candriam pronta a scegliere le aziende europee più promettenti Geoffroy Goenen, Head of Fundamental European Equity di Candriam.

SEI TITOLI CHE POSSONO CRESCERE DEL 60%


Farmaceutica, videogiochi ed e-commerce nella ristretta lista dei titoli con un potenziale upside superiore al 60% nei prossimi 12 mesi stilata da Goldman Sachs. La lista dei titoli con indicazione "buy" comprende 179 aziende ma soltanto un quinto ha un potenziale di rialzo del 60% e oltre nei prossimi 12 mesi. Una rosa di titoli molto ristretta, nella quale spiccano sei nomi in particolare da tenere d'occhio da qui al prossimo novembre. Per conoscere quali si può leggere l’articolo e illustrata nell’articolo 6 azioni globali che per Goldman Sachs possono crescere del 60%.

VANTAGGI PER LE AZIONI ITALIANE


Valentijn van Nieuwenhuijzen, Chief Investment Officer di NN Investment Partners, nell’articolo NN IP: Italia ben posizionata per la ripresa, opportunità a Piazza Affari fa il punto sulle prospettive di economie e mercati nel 2022. Dal punto di vista degli investimenti azionari in Italia, secondo NN IP i fattori macro e ESG influenzeranno la crescita, le finanze pubbliche e i costi di finanziamento, offrendo opportunità interessanti. I costituenti dell'indice MSCI Italy sono dominati da finanziari, beni di consumo e utility. Per i primi, titoli di Stato stabili e solida crescita saranno cruciali, le utility sono supportate da un quadro normativo stabile e di qualità, con Enel che ha un respiro globale ed è leader nell’idroelettrico e solare, e infine le small cap possono trarre vantaggio da una crescita sostenibile che offre opportunità alle aziende che forniscono soluzioni anche nella transizione energetica.

LA SFIDA DELL’ITALIA


In generale, per i mercati finanziari, i principali driver di mercato nel 2022 rimangono l’inflazione e le mosse della Fed, le riaperture e gli utili, il credito e la crescita in Cina.
Il mercato italiano è stato inquadrato nel dettaglio da Massimiliano Maxia, Senior Fixed Income Product Specialist di AllianzGI nell’articolo AllianzGI: per il 2022 tra inflazione e lenta ripresa serve maggiore resilienza. "La sfida per l’Italia è passare da una ripresa congiunturale a una crescita strutturale”, sottolinea l’esperto. Gli indici di produzione manifatturiera mostrano un andamento molto simile in tutti i principali Paesi dell’area euro, compresa l’Italia. Il nostro Paese ha usufruito più degli altri del Recovery Plan, con un totale di 191,5 miliardi di euro. “Un’occasione unica che non può essere sprecata. Bisogna investire sull’occupazione, i giovani, la digitalizzazione, la giustizia, la concorrenza, la PA”, ricorda Maxia.

LE SMALL CAP EMERGENTI PIÙ FORTI DEI GIGANTI DEGLI INDICI


Nel complesso, come illustrato nell’articolo Azionario emergente, Raiffeisen vede opportunità nelle small cap in India e Russia resta comunque valido l’ottimismo sui mercati emergenti in generale, anche se a breve termine non si intravede ancora nessuna vera inversione di tendenza della performance relativa. Sono le indicazioni del team CEE & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management, secondo cui le small-cap dei emergenti quest’anno sono molto più forti dei giganti dell'indice: uno sguardo più attento rivela che le small cap di alcuni paesi in particolare, come Russia e India, riescono assolutamente a tenere il passo con i mercati azionari industrializzati e generalmente hanno un rendimento leggermente migliore nel lungo termine rispetto alle grandi “blue chip”. Una discrepanza insolita, che suggerisce una correzione in futuro. Prevedendo anche solo un parziale ritorno verso la media, e una continua tendenza di fondo positiva sui mercati, secondo gli esperti di Raiffeisen le large cap emergenti dovrebbero comunque avere un certo potenziale di ripresa, come anche molti indici azionari emergenti.
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