Wall Street in salita
I Treasury Usa toccano nuovi massimi
I titoli di Stato statunitensi sui massimi plurimensili per tornare stabilizzarsi, mentre Wall Street trova supporto nelle trimestrali
di Maurizio Nicola 20 Ottobre 2021 15:22

Dopo un aumento di circa 40 punti base tra settembre e ottobre, il titolo a dieci anni degli Stati Uniti si sta avvicinando pericolosamente al livello di 1,67% (massimi da inizio maggio) con gli investitori che si stanno rivolgendo maggiormente sull'azionario grazie alla stagione degli utili Usa che entra nel vivo.
Nel pomeriggio, il Treasury decennale prende fiato e offre un rendimento dell'1,63%, in calo di 4 punti base su base giornaliera, mentre preoccupa il titolo a due anni che registra un rendimento dello 0,383% rispetto allo 0,421% della notte europea, i livelli più alti dal marzo 2020. Stesso discorso per il quinquennale, ora all'1,139% in calo di 6 punti base dal sell-off registrato questa notte e che ha portato il titolo a media scadenza sui prezzi della vigilia pandemica. Le vendite sui titolo di Stato hanno fatto da supporto all'indice del dollaro, che nella notte ha toccato i 93,9 per poi stabilizzarsi in area 93,7.
Lo stress sul mercato obbligazionario è arrivato dopo che, martedì, lo S&P 500 ha registrato il quinto giorno consecutivo grazie alla spinta arrivata dai risultati trimestrali oltre le attese. Tuttavia, i futures per la seduta odierna indicano un avvio sulla parità per i principali indici di Wall Street, con gli investitori che guarderanno, dopo la chiusura, i bilanci di importanti società come Tesla e IBM.
Secondo diversi analisti, le trimestrali hanno rafforzato le speranze di una continua ripresa economica negli Stati Uniti, alleviando alcune preoccupazioni sugli effetti negativi che potrebbero arrivare dall'inflazione. I policy-maker della Federal Reserve hanno indicato che la banca centrale si sta avvicinando agli obiettivi sul mercato del lavoro, e che presto inizierà a normalizzare la politica monetaria riducendo gli acquisti di asset. Il mercato non è preoccupato per una riduzione degli stimoli monetari ma per i tassi inflazionistici fuori controllo, e una domanda che sta prendendo piede è a quanto ammonterà l'aumento dei tassi della Fed e se sarà sufficiente per normalizzare i prezzi e le aspettative d'inflazione.
LIVELLI PIÙ ALTI DAL MARZO 2020
Nel pomeriggio, il Treasury decennale prende fiato e offre un rendimento dell'1,63%, in calo di 4 punti base su base giornaliera, mentre preoccupa il titolo a due anni che registra un rendimento dello 0,383% rispetto allo 0,421% della notte europea, i livelli più alti dal marzo 2020. Stesso discorso per il quinquennale, ora all'1,139% in calo di 6 punti base dal sell-off registrato questa notte e che ha portato il titolo a media scadenza sui prezzi della vigilia pandemica. Le vendite sui titolo di Stato hanno fatto da supporto all'indice del dollaro, che nella notte ha toccato i 93,9 per poi stabilizzarsi in area 93,7.
AZIONARIO IN SALITA
Lo stress sul mercato obbligazionario è arrivato dopo che, martedì, lo S&P 500 ha registrato il quinto giorno consecutivo grazie alla spinta arrivata dai risultati trimestrali oltre le attese. Tuttavia, i futures per la seduta odierna indicano un avvio sulla parità per i principali indici di Wall Street, con gli investitori che guarderanno, dopo la chiusura, i bilanci di importanti società come Tesla e IBM.
IL TAPERING NON PREOCCUPA
Secondo diversi analisti, le trimestrali hanno rafforzato le speranze di una continua ripresa economica negli Stati Uniti, alleviando alcune preoccupazioni sugli effetti negativi che potrebbero arrivare dall'inflazione. I policy-maker della Federal Reserve hanno indicato che la banca centrale si sta avvicinando agli obiettivi sul mercato del lavoro, e che presto inizierà a normalizzare la politica monetaria riducendo gli acquisti di asset. Il mercato non è preoccupato per una riduzione degli stimoli monetari ma per i tassi inflazionistici fuori controllo, e una domanda che sta prendendo piede è a quanto ammonterà l'aumento dei tassi della Fed e se sarà sufficiente per normalizzare i prezzi e le aspettative d'inflazione.